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Etica & professione: Turchia, scandalo in tv per frasi anticurde dopo il terremoto. Due giornaliste al centro delle polemiche

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Istanbul, 26 ott – Al dolore per il terremoto che ha colpito Van, in Turchia si affiancano rabbia e scandalo. Al centro delle polemiche in queste ore ci sono due giornaliste che si sono lasciate andare in diretta televisiva a commenti sul filo di lana del razzismo nei confronti degli abitanti della regione, in maggioranza curdi. Duygu Canbas volto molto noto, durante un programma di approfondimento del canale Haber Turk, ha detto: ´Il nostro dolore è profondo, anche se è successo a Van´. Una frase che ha immediatamente fatto il giro del web, costringendo la reporter alle scuse. ´Le mie parole sono state ampiamente fraintese – ha dichiarato Duygu alla stampa turca – Chiedo che non vengano strumentalizzate oltre´. Non sembra avere ripensamenti per quello che ha detto è Muge Anli, conduttrice dell´emittente Atv. ´Prima lanciano pietre e uccidono i soldati nelle montagne, poi però quanto hanno bisogno chiamano l´esercito e la polizia ad aiutarli´, ha detto in diretta, commentando le operazioni di soccorso da parte della polizia. Il riferimento, fin troppo chiaro, è agli agguati che il Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, mette a segno nel nome dell´autonomia curda. Le due frasi hanno suscitato sdegno in tutto il Paese e la Rtuk, la Commissione per la programmazione televisiva, ha fatto sapere che convocherà le due giornaliste. L´autority sancisce che i media non possono ammettere discriminazioni in base a lingua, religione, classe sociale e razza e non devono incitare all´odio. Intanto non si placano le polemiche dovute alla gestione dei soccorsi, sulle quali oggi è intervenuto Recep Tayyip Erdogan. Il primo ministro ha detto che il bilancio, pesante, del terremoto è da addebitare alla scarsa qualità delle costruzioni nella zona. Ma il capo dell´esecutivo ha anche ammesso che “all´inizio, nelle prime 24 ore, ci sono state delle vere e proprie manchevolezze, lo riconosciamo” ha detto il premier, aggiungendo che “lo Stato si è mobilitato con tutte le istituzioni” per aiutare gli sfollati. Nelle prossime ore arriveranno nel Paese gli aiuti di 9 fra le 31 nazioni che hanno offerto assistenza nei giorni scorsi. Fra questi ci sarà anche Israele, che ha fatto sapere di aver inviato prefabbricati e generi di prima necessità. (tmnews)

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