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Libertà di informazione: l´Ansa pubblica lettera anonima degli "scontenti" del Pdl, Cicchitto vuole una smentita

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Roma, 28 ott – Basta diffondere lettere anonime, ora c´è bisogno di una smentita ´da parte dell´organo di stampa che l´ha diffusa´. Lo dice il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, che in una nuova nota torna sulla missiva in cui si chiederebbe un passo indietro del premier. ´Continuano – premette – le smentite alla cosiddetta lettera degli scontenti. A questo punto, però, si pone un problema assai delicato e serio. Fermo restando l´assoluto diritto dei giornalisti di pubblicare notizie in loro possesso, non possiamo che contestare la diffusione di lettere anonime, a maggior ragione se a farlo è la principale agenzia di stampa italiana. Né si può pensare che siamo in presenza di una legittima protezione delle proprie fonti´. “In questa vicenda, infatti, non solo – correttamente – non viene dato conto di chi abbia consegnato l`anonimo (tra l`altro non si sa quando datato) al giornalista, ma non è dato conoscere – scorrettamente – neanche il nome di un singolo firmatario di tale fantomatico documento. In definitiva – prosegue Cicchitto – o si fanno nomi e cognomi di quanti hanno effettivamente firmato la lettera, oppure la stessa lettera semplicemente non esiste in quanto potrebbe averla scritta chiunque. Ci aspettiamo quindi una smentita da parte dell`organo di stampa che l`ha diffusa anche perché in caso diverso si creerebbe un precedente assai pericoloso: d`ora in avanti si può creare un fatto politico in modo artificiale senza il suo presupposto fondamentale e cioè senza qualcuno che metta il nome e la faccia su una qualsivoglia presa di posizione”. (tmnews)________________________________________________Pdl, lettera (anonima) degli scontenti. «Il premier faccia un passo indietro». MILANO – Dopo il sì con riserve dell´Europa a Silvio Berlusconi le acque resterebbero comunque agitate nella maggioranza. Almeno stando alle indiscrezioni riportate dall´Ansa, che diffonde un testo di una lettera-appello al premier, nella quale si chiede a Berlusconi di fare un passo indietro e allargare la maggioranza, proprio per poter dar corso agli impegni assunti con l´Ue. Ma nessuno degli «scontenti», per ora, esce allo scoperto con nome e cognome. LA LETTERA – Gli «scontenti» del Pdl nella lettera appello – che inizia con un «Caro presidente Berlusconi» – rinnovano ancora la fedeltà al premier, ne sottolineano i «grandi meriti politici» e chiedono di poter continuare a sostenerlo, ma avvertono che senza un cambio di passo non potranno più garantire il loro sostegno. Per non finire «su un binario morto» – scrivono – è tempo di «rilanciare l´azione politica, allargare la maggioranza parlamentare alle forze che tradizionalmente hanno fatto parte della nostra coalizione e dare una svolta all´azione di governo». Dell´appello, che ancora non si sa quante firme avrà in calce – si è a lungo discusso nella riunione di mercoledì di una quindicina di senatori con Beppe Pisanu, ma anche nelle riunioni degli scajoliani e tra diversi altri esponenti del Pdl. «Ci sentiamo in dovere – si legge nella bozza del documento – con la lealtà e la sincerità che ti abbiamo sempre dimostrato, di rappresentarti il nostro critico convincimento sulla situazione politica dell´attuale maggioranza parlamentare che sostiene il tuo governo. Dobbiamo oggettivamente registrare che l´esiguità dei numeri, in particolare alla Camera, non consente a questo governo di poter affrontare neanche l´ordinario svolgimento dei lavori parlamentari, e tanto meno quindi, di dare quelle risposte, anche molto impegnative sul piano del consenso sociale, che la drammatica situazione economico finanziaria richiede», soprattutto dopo la lettera discussa mercoledì a Bruxelles dal premier. La coalizione di maggioranza – si legge ancora – «non ha alcuna realistica possibilità di vittoria nei prossimi appuntamenti elettorali». «Da parte nostra – si conclude la bozza della lettera-appello -, la lealtà, il senso di disciplina e responsabilità che abbiamo finora dimostrato, sostenendo l´iniziative del governo anche quando i provvedimenti non erano in sintonia con i nostri principi e i nostri programmi, non potrà da oggi essere più garantita in assenza di una forte discontinuità politica e di governo». PASSO INDIETRO – «Il passo indietro del premier è una delle precondizioni per un allargamento della maggioranza agli esponenti del centro moderato, che tolga alla Lega il potere di veto dimostrato anche in questa occasione», spiega uno dei firmatari della lettera-appello che si vorrebbe consegnare al premier entro la prossima settimana, dopo una raccolta di firme tuttora in corso. «Una maggioranza più forte – dice ancora il parlamentare del Pdl – è necessaria ora più che mai, per fare in modo che il governo sia in grado di approvare davvero i provvedimenti sui quali il premier si è impegnato a nome di tutti noi in Europa». ALFANO – Immediata la reazione del segretario del Pdl Angelino Alfano: «Non mi risultano lettere di Scajola né di nessuno. Se li conoscete, fatemi i nomi». «Quando riceveremo una lettera in questo senso- aggiunge- ce ne occuperemo. Non commento documenti fantomatici senza firme». (corriere.it)

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