Roma, 16 nov – Dalle misure urgenti per centrare il pareggio di bilancio nel 2013 alle grandi riforme: liberalizzazioni, privatizzazioni, mercato del lavoro, pensioni. Domani Mario Monti, premier e ministro ad interim dell´Economia, presentera´ il suo programma al Parlamento e togliera´ il velo sulle misure in cantiere per placare la speculazione dei mercati, ma anche per rilanciare la crescita del Paese. Un´agenda dunque prevalentemente, almeno in questa prima delicatissima fase, economica. Il passaggio di consegne a Via XX Settembre tra l´ex ministro Giulio Tremonti e Monti c´e´ stato questa sera subito dopo il Consiglio dei ministri: un incontro cordiale, di circa mezz´ora, dietro la celebre scrivania di Quintino Sella. Punto di riferimento del programma economico del nuovo governo sarebbe la lettera inviata quest´estate dalla Bce al governo in cui si chiedevano misure drastiche e impopolari. E´ atteso dunque l´annuncio di quei ´´sacrifici ma con equita´´´ ai quali Monti avrebbe fatto riferimento gia´ negli incontri con le parti sociali. La manovra aggiuntiva, che si aggiungerebbe ai due decreti estivi e alla legge di stabilita´, e che sarebbe necessaria per centrare il pareggio di bilancio nel 2013, potrebbe aggirarsi intorno ai 20-25 miliardi di euro e dovrebbe prevedere nuovi tagli alla spesa ma anche nuove entrate. Al momento sembrerebbe piu´ probabile un ritorno dell´Ici rispetto alla patrimoniale. Ma sono gia´ annunciate misure contro i ´´privilegi´´, ed e´ da immaginare che si mettera´ mano ai costi della politica. Poi le misure di rilancio, e il super-ministro allo Sviluppo e alle Infrastrutture, Corrado Passera, ha gia´ annunciato le sue parole d´ordine: ´´sviluppo sostenibile e posti di lavoro´´. La spinta alle liberalizzazioni e alla concorrenza dovrebbe essere quindi il cavallo di battaglia per la crescita. Ecco tutte le questioni aperte. PENSIONI. E´ probabile un intervento sull´estensione del contributivo pro rata per tutti. Ma non e´ escluso che a questa misura si affianchi, come piu´ volte auspicato dalla neo ministra Elsa Fornero, l´introduzione di una fascia flessibile per l´uscita tra i 63 e i 70 anni per uomini e donne (chiaramente chi restera´ al lavoro piu´ a lungo ricevera´ un assegno piu´ sostanzioso). E´ inevitabile dopo il pressing dell´Europa una stretta sulle anzianita´, bloccando di fatto il pensionamento prima dei 60 anni. LIBERALIZZAZIONI. Si punterebbe a una maggiore concorrenza in diversi settori, dal commercio ai trasporti, ai servizi. PRIVATIZZAZIONI. Potrebbe esserci un´accelerazione sulle municipalizzate con una progressiva uscita del pubblico dai servizi locali. PATRIMONIO. Per far fronte al debito, a quota 1.900 miliardi di euro, Monti potrebbe da subito annunciare un piano di dismissioni di asset non strategici. A livello europeo Monti invece non ha mai nascosto il suo favore per gli Eurobond. PATRIMONIALE. All´esame l´ipotesi di una tassa sui grandi patrimoni, oltre un milione di euro. Secondo quanto si apprende, questa potrebbe pero´ essere una carta che il governo non giocherebbe nell´immediato ma solo successivamente, se necessario. ICI. Piu´ probabile invece il ritorno dell´Ici, l´imposta comunale sugli immobili, anche sulla prima casa. Potrebbe anche essere messa in cantiere la revisione delle rendite catastali. TAGLI ALLA POLITICA. Monti ha annunciato che uno degli obiettivi del nuovo governo e´ la lotta ai privilegi. E´ immaginabile una stretta ai costi della politica. LAVORO. Possibili misure per garantire una maggiore flessibilita´. FISCO. Alleggerire il carico fiscale su lavoro e imprese: e´ uno degli obiettivi. Oggi pero´ la Corte dei Conti, riferendosi alla crisi e alle manovre che ci sono state, ha evidenziato come ´´la riforma sia stata spiazzata dagli eventi´´. E che dunque ora servira´ per fare cassa piu´ che per riequilibrare il sistema fiscale. (ansa)___________________________________________________________ORE 17.18 NASCE IL GOVERNO MONTI. Ore 17.18 nasce il governo dei ´Professori´ guidato da Mario Monti. La cerimonia e´ un rito antico ma mai stanco: il giuramento al Quirinale si e´ svolto senza colpi di scena, all´insegna della sobrieta´. Nessuna battuta, ne´ pacche sulle spalle o dichiarazioni stonate, solo sorrisi composti e misurata semplicita´. Una squadra composta esclusivamente da tecnici, e dunque senza nessun politico, ha promesso fedelta´ alla Repubblica davanti al capo dello Stato. Diciassette i ministeri (contro i 23 del governo Berlusconi). Tre donne: all´Interno, alla Giustizia e al Lavoro. Soddisfatto Giorgio Napolitano, convinto del fatto che ´molto presto´ l´Italia potra´ vedere la reazione dell´Ue al nuovo governo, dal momento che gia´ ci sono molti segnali positivi di fiducia. Alle 17, nel salone delle Feste la rappresentanza governativa era un ´monocolore´ grigio fume´. Con poche variazioni in termini di sfumature e accessori. Unica nota di colore negli abbigliamenti, la giacca bianca della ministra per il Lavoro e le Pari opportunita´ Elsa Fornero. Per primo ha giurato il presidente del Consiglio Mario Monti pronunciando la formula di rito e firmando per accettazione il decreto di nomina controfirmato dal capo dello Stato. Mentre Monti giurava i ministri ripassavano tutti la formula sul cartoncino in attesa del loro turno. ´Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell´interesse esclusivo della Nazione´´. Mentre i giornalisti e i fotografi hanno faticato non poco ad abbinare i volti ai nomi della nuova squadra di governo. Il piu´ anziano e´ Piero Giarda: 75 anni a dicembre. Il piu´ giovane e´ il 56enne professor Renato Balduzzi (Salute). L´eta´ media del governo di Mario Monti e´ di 63 anni, con solo 6 ministri su 17 sotto i 60 anni. Spiccano due splendidi bambini, vestiti da cerimonia, abbracciati e baciati dalla neo ministra della Giustizia Paola Severino. Il neo Guardasigilli quando lascia il Quirinale tenendo per mano i nipotini si limita a dire ´´la responsabilità è grande´´ a chi l´avvicina prima che si rechi a Palazzo Chigi per il Cdm. ´´Sono contenta´´, ha risposto a chi avvicina la ministra dell´Interno, Anna Maria Cancellieri. ´´Ora vado alla prima riunione´´, e´ poi stato il saluto della neo titolare del Viminale. Corrado Passera, superministro allo sviluppo economico, infrastrutture e trasporti e´ parso il piu´ loquace: ´´Sono fiducioso – ha detto – che si possano convincere i mercati con azioni chiare e piani concreti´´. ´´Partiro´ dagli studenti e dai ricercatori; bisogna parlare con loro, ascoltare le loro aspirazioni e cosa si aspettano dal futuro´´, sono state le prime parole del neo ministro dell´istruzione, Francesco Profumo. La sala del giuramento e´ un trionfo di lampadari di cristallo, specchi e arazzi. Da una parte la muraglia umana di giornalisti e fotografi, molti stranieri; dall´altra, due file di sedie dorate. Al termine della cerimonia aperitivo, e veloce brindisi con prosecco nella sala degli Specchi. Nove ministri sono del Nord e tre del Sud (tra questi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricala´), sei sono della Lombardia (ironia della sorte senza il sostegno della Lega), tre i romani. Poi c´e´ un ligure, un piemontese e un bolognese. Poche le incertezze, e solo una piccola gaffe del neo-ministro per la Cooperazione internazionale e l´Integrazione, prof. Andrea Riccardi, che ha saltato la parola ´´esclusivo´´ all´interno della formula del giuramento di fedelta´ alla Repubblica e all´impegno per il Paese, ma subito dopo ha fatto sapere di non essersene nemmeno accorto e che va interpretato come un lapsus, non essendoci certo stata alcuna intenzionalita´. Poche auto blu, secondo il nuovo stile del governo Monti e addirittura un ministro che, dopo aver giurato, lascia il Quirinale a piedi. Enzo Moavero, alla guida degli Affari Europei, al termine della cerimonia e´ uscito dal palazzo attraversando la piazza e scendendo la scalinata del Quirinale. Dopo il giuramento. (ansa)______________________________________ARRIVANO I PROFESSORI, NESSUN POLITICO NEL GOVERNO TRE LE DONNE, MENO MINISTERI, 63 ANNI ETA´ MEDIA. Un governo di professori, di rettori, di funzionari, di banchieri. Di poche donne (solo tre, anche se in ruoli di primo piano), di capelli grigi (63 anni l´eta´ media). E con nessun politico al suo interno. Il governo Monti, oltre ad aver tagliato il numero dei ministri (ora sono 16, Berlusconi ne aveva 23) e a essere nato a tempo di record (67 ore dal conferimento del´incarico), si distingue dai precedenti per avere un profilo al cento per cento tecnico. A palazzo Chigi arrivano gli specialisti, reclutati nelle aule universitarie e negli uffici dei ministeri, non in ragione della loro casacca politica ma unicamente per la loro competenza. Un militare va alla Difesa, un ex prefetto all´Interno, un ambasciatore agli Esteri, senza parlare dell´economista Monti che prende l´interim dell´Economia: e´ questa l´impronta che il nuovo presidente del consiglio ha voluto dare alla sua squadra, nella quale, dopo il tira e molla su Letta e Amato, alla fine non e´ entrato nemmeno un rappresentante dei partiti. Dei sedici tra ministre e ministri che il premier porta con se´ a Roma, soltanto uno, Piero Giarda, ha avuto in passato un´esperienza governativa (negli anni ´90 e´ stato sottosegretario dei governi di centrosinistra); gli altri sono tutti debuttanti. L´unico parlamentare e´ proprio Monti, senatore a vita da appena una settimana. Nel nuovo governo, la categoria piu´ rappresentata e´ quella dei professori: sono ben otto, quasi la meta´ del totale, gli esponenti dell´esecutivo pescati nelle aule universitarie degli atenei piu´ prestigiosi. La Bocconi ha ´´prestato´´ il suo presidente Monti, la Cattolica di Milano il rettore Ornaghi, ora ministro dei Beni Culturali, la Luiss la vicerettora Paola Severino (Giustizia), il Politecnico di Torino l´ex rettore Profumo (Istruzione). Ma dall´universita´ vengono anche il ministro della Salute Renato Balduzzi, il responsabile dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi, la ministra del Lavoro Elsa Fornero. Con tutta evidenza Monti ha scelto ministri che non avessero bisogno di familiarizzarsi con la materia. E cosi´ sono arrivati i superesperti: l´ammiraglio Giampaolo Di Paola alla Difesa , l´ambasciatore Giulio Terzi agli Esteri, l´ex prefetta Anna Maria Cancellieri all´Interno, il giudice della corte di giustizia Ue (e braccio destro di Monti a Bruxelles) Enzo Moavero agli Affari Europei. Stessa logica dietro la nomina dei funzionari ministeriali che si ritroveranno a guidare i dicasteri dove fino a ieri hanno lavorato come dirigenti: Mario Catania all´Agricoltura, Corrado Clini all´ Ambiente; mentre Fabrizio Barca, dirigente del ministero dell´Economia, dovra´ traslocare da via Venti Settembre alla sede del ministero della Coesione Territoriale. Altri due ministri sono manager bancari: Corrado Passera (che va allo Sviluppo e alle Infrastrutture e che si candida al ruolo di superministro del nuovo governo) e´ presidente di Intesa San Paolo, Piero Gnudi (Turismo e Sport), ex presidente dell´Iri e dell´Enel, e´ nel consiglio di amministrazione di Unicredit; vicina al mondo del credito anche Elsa Fornero, vicepresidente della compagnia San Paolo. Insomma, tutti esperti e tecnici di primissimo piano. Il nuovo premier ha invece deluso le aspettative di chi si aspettava un governo dove donne e giovani fosse maggiormente rappresentati. Le donne entrate in squadra sono solo tre (con Berlusconi erano sei), ma le posizioni occupate sono di primissimo piano: Anna Maria Cancellieri all´Interno, Elsa Fornero al Lavoro (sara´ lei ad occuparsi del delicato dossier della riforma delle pensioni) e Paola Severino alla Giustizia, prima donna guardasigilli nella storia dell´Italia repubblicana. Per privilegiare il requisito dell´esperienza, Monti si e´ pero´ ritrovato con un governo nettamente piu´ ´´vecchio´´ del precedente. L´eta´ media dei ministri e´ passata dai 52 del governo Berlusconi ai 63 di oggi; e ora la ´´mascotte´ del gruppo e´ il cinquantaseienne Balduzzi, un compassato professore universitario di Voghera. Se si guarda invece alla ´geografia´´ del nuovo governo, si scopre che sono di piu´ i ministri settentrionali: nove vengono dal nord (tra questi, naturalmente, il varesino Monti), otto da Roma in giu´. Ma piu´ a Sud di Napoli (che ha due ministri) non si va. (ansa)________________________________________________________________ECCO LA LISTA DELLE MINISTRE E DEI MINISTRI DEL GOVERNO MONTI. ministero dell´Economia e delle finanze: Mario Monti…………… ministro della Difesa: Giampaolo Di Paola……………….. ministra dell´Interno: Anna Maria Cancellieri…………….. ministra della Giustizia: Paola Severino…………… ministro degli Esteri: Giulio Terzi di Sant´Agata………………. ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con delega alle Pari Opportunità: Elsa Fornero…………….. ministero dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti: Corrado Passera………………… ministero delle Politiche agricole e forestali: Mario Catania………………. ministero della Sanità: Renato Balduzzi……………. ministero dell´Ambiente e della tutela del territorio: Corrado Clini……………….. ministero dell´Istruzione, dell´università e della ricerca: Francesco Profumo…………… ministero per i Beni e le attività culturali: Lorenzo Ornaghi………………… Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Antonio Catricalà. Ministri senza portafoglio: Affari Europei: Enzo Moavero Milanesi……………. Turismo e sport: Piero Gnudi…………………. Coesione territoriale: Fabrizio Barca………….. Rapporti Parlamento: Piero Giarda…………… Cooperazione internazionale e integrazione: Andrea Riccardi (sole24ore.com)