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Libertà di stampa: Camera, nessuna sanzione per foto "rubate". Ma ora codice autoregolamentazione fotografi

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Roma, 23 nov – I fotografi che lavorano a Montecitorio saranno invitati a costituire un´Associazione dei fotografi parlamentari, che adotti un codice di autoregolamentazione concordato con la Camera che comprenda regole comportamentali per la tutela della privacy dei soggetti ripresi e la riservatezza delle comunicazioni tra parlamentari e membri del governo: e´ quanto ha deciso l´Ufficio di presidenza di Montecitorio con una delibera a maggioranza, con l´astensione di Antonio Leone (Pdl) e Giacomo Stucchi (Lega). L´Ufficio di presidenza ha adottato la delibera dopo aver sentito i fotografi (sono meno di 40) che regolarmente seguono le sedute dell´Assemblea di Montecitorio, i quali, riferisce un partecipante alla riunione, sono stati i primi a chiedere lo status di fotografi parlamentari. I fotografi cosi´ accreditati (avranno un tesserino con la foto simile a quello dei giornalisti parlamentari) dovranno assumere l´impegno ´´a non utilizzare gli strumenti di ripresa fotografica o visiva per cogliere gli atti o i comportamenti dei deputati e dei membri del Governo presenti nell´Aula della Camera, normalmente non rilevabili se non tramite l´utilizzo di particolari strumenti tecnologici, ove, non risultando essenziali per l´informazione sullo svolgimento dei lavori parlamentari si risolvano in un trattamento di dati personali non consentito con conseguente violazione della privacy, ovvero in una lesione del diritto alla riservatezza delle comunicazioni´´. Chi non manterra´ fede a questo impegno verra´ cancellato dall´associazione e si vedra´ ritirato l´accredito di Montecitorio. Alla decisione si e´ arrivati dopo un dibattito, scatenato dalla recente pubblicazione sui giornali di foto di biglietti con comunicazioni tra deputati, fino all´immagine del display del cellulare di Denis Verdini, con visibile la lista delle ultime chiamate. C´e´ stato chi si opponeva alla regolamentazione limitando l´accesso dei fotografi alle tribune soltanto per un periodo limitato di tempo e non per l´intera seduta. Ma il presidente Gianfranco Fini, che ha definito ´´particolarmente equilibrata´´ la proposta di regolamentazione avanzata dai deputati Questori, ha sottolineato che ´´i deputati sono personaggi pubblici e l´Aula e´ un luogo pubblico, equiparabile ad una piazza, per cui non si puo´ evitare che venga fotografato, ad esempio, un deputato che dorme sul banco o che si metta le dita nel naso´´. Diverso e´ il discorso per le comunicazioni tra i parlamentari: ´´intercettare le comunicazioni in qualsiasi modo non puo´ essere permesso´´, ha puntualizzato il presidente della Camera. La disposizione diventera´ operativa dal prossimo 29 novembre e varra´ anche per i cameraman, per i quali la Camera normalmente rilascia un permesso di accesso semestrale alle tribune. E i fotografi potranno scattare le loro immagini non solo dalla tribuna attualmente ad essi dedicata: sara´ loro consentito, a rotazione, lavorare anche da altre angolazioni. La decisione arriva dopo che Gregorio Fontana (Pdl) ha fatto rilevare che attualmente i deputati del Pdl e della Lega sono ´´penalizzati´´, in quanto sono ´´a favore´´ della tribuna dei fotografi. In questo modo, gli obiettivi potranno ´´colpire´´ anche sui banchi del centrosinistra. (ansa)

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