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Libertà di informazione: Russia, lettera solidale di 40 giornalisti al direttore Kommersant licenziato

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Mosca, 14 dic – I giornalisti e le giornaliste del gruppo editoriale Kommersant holding hanno scritto una lettera di solidarieta´ ai colleghi licenziati per aver pubblicato un servizio sui brogli elettorali del 4 dicembre ritenuto ´offensivo´ nei confronti del premier Vladimir Putin. Ieri l´oligarca Alisher Usmanov, azionista di Gazprom e proprietario di Kommersant, ha licenziato il direttore del settimanale Kommersant-Vlast, Maxim Kovalsky, e il Ceo della hodling Andrey Galiev, per aver pubblicato nell´ultimo numero della rivista foto con schede elettorali che riportavano sonori insulti a Putin scritti con l´inchiostro rosso indelebile. La lettera di solidarieta´ dei colleghi e´ stata pubblicata oggi dal sito Openspace ed e´ stata firmata da 40 giornalisti compreso Oleg Kashin, aggredito brutalmente l´anno scorso dopo alcuni commenti critici sui movimenti giovanili filo-Cremlino. I giornalisti hanno definito i licenziamenti un “atto di intimidazione finalizzato a evitare ogni critica verso Putin”. La foto pubblicata – si legge nella lettera – non riflette la posizione del giornale nei confronti del primo ministro, ma “il comportamento reale della gente alle urne”. “Ci costringono alla vilta´, che e´ inammissibile e controproducente”, hanno denununciato. Kommersant e´ uno dei giornali piu´ autorevoli del Paese. Nel 2006 e´ stato acquistato da Usmanov, tycoon del metallo, vicino al Cremlino e azionista di maggioranza della squadra di calcio inglese Arsenal. (agi)______________________________________________________RUSSIA: STAMPA E POTERE, LE MANI DEL CREMLINO SUI MEDIA – Dopo un decennio di quasi totale liberta´ di espressione, seguita al crollo dell´Impero sovietico, e´ stato Vladimir Putin, presidente prima e premier poi, a riprendere il controllo sui media in Russia. Nelle mani pubbliche sono soprattutto le televisioni, mezzo di informazione seguito dal 98% della popolazione. Ma anche la carta stampata e´ in gran parte partecipata dallo Stato ed e´ seguita dall´80% circa dei russi. – PRINCIPALI TV E QUOTIDIANI CONTROLLATI Nel 2001 il colosso statale del gas Gazprom ha acquisito la maggioranza della stazione televisiva privata russa Ntv, famosa per aver coperto la seconda guerra in Cecenia e la tragedia del Kursk criticando palesemente Putin. Da allora il potere centrale, tramite gruppi e compagnie in mano a fidati oligarchi, e´ entrato sempre piu´ dentro ai media mainstream, concentrandosi sulla tv ritenuta il vero mezzo di controllo dell´opinione pubblica. Oltre a Ntv, si possono ritenere fedeli al Cremlino le piu´ seguite emittenti tv: Primo e secondo canale (51% in mano allo Stato), Ren Tv, Tv Zentr e Rossija-24. Lo Stato controlla anche giornali e quotidiani: Izvestja, il piu´ letto nel Paese Komsomolskaja Pravda,
Rossiskaja Gazeta (di cui e´ direttamente proprietario), Kommersant (attraverso Usmanov azionista di Gazprom), Moskovsky Komsomolets e Itogi. Non mancano le radio, media molto amato in Russia: tra queste Russkaja Sluzhba Novostei (servizio russo di notizie), radio Majak, Radio di Russia e radio Eco di Mosca. Quest´ultima, insieme a Kommersant, viene ritenuta una sorta di eccezione: seppur con un editore vicino al potere, entrambi tengono una linea indipendente e spesso critica del governo. NIENTE CENSURA MA MOLTA ´AUTOCENSURA´ Pur non esistendo ufficialmente la censura, a detta degli esperti quello che funziona meglio in Russia e´ l´autocensura indotta dai numerosi episodi di minacce e aggressioni di cui sono vittime i giornalisti. – RUSSIA FANALINO DI CODA NELLA CLASSIFICA LIBERTA´ STAMPA Parla chiaro la classifica di Reporter senza frontiere secondo cui la Russia, per quanto riguarda la liberta´ di stampa, e´ fanalino di coda, al 153esimo posto su 196. (agi)

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