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Cronaca: Siria, un giornalista francese ucciso da una granata durante corteo filo-governativo

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Roma, 11 gen – Il giornalista Gilles Jacquier di France 2 è morto a Homs, in Siria, a causa di un attentato durante un comizio filogovernativo, e un altro reporter di nazionalità olandese è rimasto ferito. Tra i riconoscimenti per l´attività professionale, Jacquier aveva ricevuto il premio Ilaria Alpi nel 2011. Negli ultimi dieci anni, Jacquier aveva coperto con i suoi reportage le situazioni di conflitto in Afghanistan, Iraq, Israele, Algeria e Haiti. Si tratta del primo giornalista occidentale morto in Siria dall´inizio delle rivolte civili nel marzo scorso.
Per quanto riguarda la dinamica dell´attentato, testimoni oculari hanno riferito che i cronisti sono stati colpiti da proiettili di mortaio. Sarebbero 8 le vittime e 25 i feriti nell´attentato. Intanto il governo siriano dichiara che i reporter non facevano parte della delegazione di cronisti stranieri portati dal governo nella città al centro delle rivolte di questi mesi. Dopo l´attentato, la Lega Araba ha deciso di sospendere l´annunciato invio di nuovi osservatori in Siria dopo che tre del primo contingente (due kuwaitiani e un emiratino) sono stati feriti.
Jacquier era reporter e cameraman per la tv pubblica francese France 2 dal 1999, dove lavorava per il magazine d´informazione ´Envoye´ special´ e per la trasmissione ´Un oeil sur la planete´. Il suo debutto giornalistico, nei primi anni Novanta, era stato nella sede regionale di Lille (Nord della Francia) di France 3, da cui era poi passato alla redazione centrale e infine a France 2. Negli ultimi dieci anni aveva coperto la maggior parte delle guerra più importanti, dall´Iraq all´Afghanistan al Kosovo e al conflitto israelo-palestinese, di cui era profondo conoscitore. Nel 2003, una serie di reportage da Nablus, in Cisgiordania, gli era valso il premio Albert Londres, uno dei più prestigiosi premi giornalistici d´Oltralpe, insieme al collega Bertrand Coq. Era stato inoltre ricompensato nel 2005, con il Premio Bayeux-Calvados per i corrispondenti di guerra. Il premio Ilaria Alpi lo aveva ricevuto per il miglior reportage internazionale, per un servizio sui giovani della rivoluzione tunisina.
“Ho orrore della guerra, ma su questi terreni posso fare dei veri incontri – spiegava qualche tempo fa in un´intervista al sito di France 2 – Le persone sono più spesso loro stesse, molto sincere di fronte a una telecamera, e non si può restare insensibili alla loro sofferenza”. Il suo sogno, raccontava ancora, era stabilirsi come corrispondente a Gerusalemme.
Parigi chiede un´inchiesta. Dopo la conferma del nome di Jacquier da parte del canale televisivo France 2, il governo di Parigi, il più ostile al regime di Bashar el Assad, ha chiesto che venga aperta un´inchiesta. Il ministro degli Esteri francese Alain Juppè ha condannato oggi l´uccisione del giornalista e chiesto alle autorità di Damasco di chiarire le circostanze della sua morte. “Condanniamo vigorosamente questo atto odioso”, ha affermato Juppè, chiedendo alle autorità siriane di assicurare che sia “fatta piena luce” sulle circostanze della sua morte. Il capo della diplomazia francese ha anche chiesto a Damasco di assicurare la sicurezza dei giornalisti stranieri sul suolo siriano e di proteggere la libertà d´informazione.
Assad: ´Sconfiggeremo i nemici. E nell´ennesima giornata di sangue, il presidente siriano Bashar al-Assad è apparso pubblicamente a Damasco durante una kermesse popolare lealista organizzata dal regime. Assad ha tenuto un discorso di fronte a migliaia di suoi fedeli in piazza Omayyad, dopo l´intervento di ieri all´università della Capitale trasmesso dall´emittente di stato in cui ha annunciato un prossimo referendum costituzionale e le elezioni politiche a maggio.
“Sono con voi oggi per poter respingere tutti insieme gli attacchi dei nostri nemici”, ha annunciato il leader, accompagnato dalla moglie Asma e dai figli. Assad ha insistito sulle presunte minacce esterne che mirerebbero a minare la sua leadership, parlando di “piani in corso a opera di cospiratori che minano a distruggere il regime”.
“E´ importante mantenere la nostra fiducia nel futuro, io ce l´ho e so che trionferemo senza dubbio su questo complotto”, ha aggiunto. E indicando i suoi sostenitori ha esortato tutti a “scendere nelle strade per assicurare il proprio sostegno alle istituzioni dello stato e all´esercito”.
Ashton: “Assad ha perso ogni legittimità”. L´Unione europea è decisa a mantenere una rigida politica di sanzioni contro la Siria del presidente Bachar al-Assad, un leader che – secondo l´Alto rappresentante per la politica estera dell´Ue, Catherine Ashton – ha “perso qualsiasi legittimità “. Secondo quanto ha sottolineato oggi una portavoce della Ashton in un comunicato, l´idea di un “allargamento” del governo, di cui ha parlato Assad ieri, è “estremamente deludente e irrealistica”. (repubblica.it)

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