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Costi della politica: voli di Stato, Monti chiede un "contributo viaggio" ai giornalisti al seguito

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Roma, 17 gen – Stretta, sulla strada del rigore e del taglio dei costi della politica, anche per i voli di Stato: cosi´ come accadde nel governo Prodi, il Governo si appresta a chiedere un ´contributo´ ai giornalisti che viaggiano sui voli ´blu´, al seguito delle autorita´ istituzionali. Una misura – gia´ sperimentata in passato e poi non piu´ applicata – che scattera´ gia´ nei prossimi giorni, quando il premier Mario Monti, insieme ad una delegazione di ministri del suo governo, volera´ in Libia per una serie di incontri con il nuovo Governo di Tripoli. Alle testate che seguiranno il Professore nella sua missione e´ stato infatti chiesto – con una lettera inviata alle rispettive Segreterie di Redazione – un ´contributo viaggi´ di 200 euro da versare all´ufficio ´Voli di Stato, di Governo e Umanitari´ della Presidenza del Consiglio dei ministri. Una richiesta prodroma alla emanazione di un vero e proprio ´´provvedimento che regoli piu´ compiutamente´´ le modalita´ ´´del trasporto di accompagnatori esterni alle delegazioni ufficiali ma ad esse funzionali´´. Poche righe – quelle in cui si comunica la misura alle redazioni – che lasciano intendere che presto arrivera´ quindi un ´atto´ formale ad hoc. Che potrebbe seguire la falsariga di quanto fece Romano Prodi nel suo governo quando – era il settembre del 2007 – emano´ una circolare in cui si prevedeva un ´biglietto´ per il passaggio aereo di giornalisti e foto-cineoperatori al seguito delle delegazioni. In quel caso agli operatori dell´informazione era richiesto il pagamento di un biglietto di 300 euro per i voli nazionali (andata e ritorno), 600 euro per quelli verso l´Europa e i Paesi del Mediterraneo e 900 euro per tutti gli altri voli. La circolare – intitolata ´Nuova disciplina del trasporto aereo di Stato-Direttiva sulla presenza a bordo di personale estraneo alla delegazione ma accreditato al seguito della stessa´ – spiegava che i giornalisti, pur non componenti delle delegazione, spesso svolgono una ´´presenza funzionale allo svolgimento della missione, contribuendo alla loro documentazione´´. E per questo, si leggeva nella circolare, erano necessarie ´´regole specifiche di ammissione a bordo e per la partecipazione, sia pure in maniera forfettaria, ai costi del trasporto, tanto piu´ che la presenza a bordo´´ degli operatori dell´informazione ´´comporta l´esigenza di usare aeromobili piu´ grandi e di trasporti a terra´´. Una prassi – quella di chiedere il ´biglietto´ o un contributo alla stampa – largamente utilizzata all´estero: in Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti i giornalisti al seguito di autorita´ versano delle somme per i passaggi su aerei di Stato. Cosi´ come i cronisti al seguito del Vaticano, nei voli papali. (ansa)

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