Roma, 18 gen – ´´L´andata a regime di tagli insopportabili all´editoria rappresenta una vera e propria pietra tombale. Lo abbiamo con tutte le forme possibili denunciato e avevamo purtroppo ragione´´. E´ quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, nel criticare l´esclusione dal decreto milleproroghe dei fondi all´editoria. Per il sindacalista ´´cosi´ si certifica la chiusura, gia´ iniziata, di tante aziende editoriali e si da´ un colpo durissimo, insopportabile, all´occupazione e alla liberta´ di informazione. Le conseguenze sono il tracollo di un settore che fattura 500 milioni di euro, migliaia di lavoratori licenziati, in mobilita´ o in Cig sia nelle testate che nell´indotto (produzione carta, grafica, distribuzione). Si riveda questa decisione nel milleproroghe – conclude Fammoni – o il Governo, che non puo´ lavarsene le mani, annunci un immediato decreto che dia la possibilita´ alle tante realta´ editoriali di non chiudere´´. (ansa)