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Internet: rappresaglia degli hacher dopo la chiusura di Megaupload, il più grande sito di file-sharing

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Roma, 20 gen – Non si è fatta attendere la risposta del Web dopo la chiusura di Megaupload.com, il più grande sito di file-sharing, ordinata giovedì dalle autorità americane per violazione del diritto di autore. Oltre alle proteste su blog e social network è partito un attacco informatico verso diversi portali americani, tra cui quelli del Dipartimento della Giustizia statunitense, della discografica Universal, della Mpaa (la Motion Picture Association of America), della Riaa (Recording Industry Association of America); in tilt anche i siti della Warner Music, dell’Fbi e dell’ufficio statunitense del copyright. L’azione è stata rivendicata dagli hacker di Anonymous. Il gruppo di pirati informatici ha attaccato anche il sito dell´Eliseo. Ieri, per alcuni minuti, sulla barra di navigazione del sito della presidenza francese è apparsa la scritta ´We Are Legion´, uno degli slogan del gruppo. Sempre ieri, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, in un comunicato diffuso dall´Eliseo si era rallegrato della decisione della giustizia statunitense di chiudere il sito Megaupload.com, una delle più importanti piattaforme di condivisione di file su internet. Oltre alla chiusura di Megaupload, l’operazione dell’Fbi ha portato all’arresto di Kim Dotcom, alias Kim Schmitz, il 37enne «guru» di Megaupload, finito in manette in Nuova Zelanda con altre tre persone, mentre altrettante sono ricercate. Sono accusati di violazione del copyright, associazione a delinquere e riciclaggio. Avrebbero incassato oltre 175 milioni di dollari di proventi illegali, causando danni per oltre 500 milioni. (lastampa.it)

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