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Cronaca: Siria, giornalisti stranieri testimoniano del massacro a Homs. Le versioni della stampa ufficiale

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Beirut, 6 feb – A poche ore dall´arrivo a Damasco del ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov e del capo dell´intelligence di Mosca, il regime siriano intensifica a Homs e nei sobborghi di Damasco la sua offensiva militare, causando la morte, documentata dagli attivisti, di almeno 53 persone, di cui 50 civili. E tra loro tre donne e altrettanti bambini. I media ufficiali riferiscono invece di un´escalation degli attacchi da parte di ´terroristi armati´ che a Homs ´´hanno ucciso centinaia tra civili e militari´´ e ´´hanno commesso crimini orribili´´. E mentre nel Paese si diffonde la voce, non confermata da fonti indipendenti, che da domani l´esercito governativo aprira´ il fronte a sud puntando i cannoni dei carri armati e l´artiglieria sulla regione meridionale di Daraa, continuano ad arrivare drammatiche le testimonianze da Homs, terza citta´ siriana ed epicentro delle proteste, della repressione e della rivolta armata.

Un inviato della Bbc e altri tra giornalisti e fotoreporter europei hanno confermato le testimonianze degli abitanti e le immagini trasmesse dai video amatoriali pubblicati su Internet, riferendo di un bombardamento indiscriminato da stamani all´alba con mortai e proiettili di tank su Bab Amro, quartiere sud-occidentale di Homs da mesi rifugio dei civili in rivolta e dei disertori dell´Esercito libero siriano (Els). Secondo bilanci provvisori e difficili da verificare (anche a causa del quasi totale isolamento di Bab Amro e dalla difficolta´ di chi si trova all´interno del quartiere di avventurarsi in strada) sono circa 40 le persone uccise stamani. Altre fonti parlano di oltre 50 vittime e di un numero imprecisato di feriti, molti gravissimi. In alcuni filmati amatoriali si documentano i danni ad un ospedale da campo allestito in un´abitazione privata a Bab Amro e gestito da quattro medici e da improvvisati infermieri. In un video si vedono corpi senza vita a terra, altri feriti con vistose fasciature impregnate di sangue.

L´inviato della Bbc ricorda che gli edifici di Bab Amro non hanno cantine e che quindi e´ pressoche´ impossibile trovare luoghi anche solo parzialmente sicuri dove rifugiarsi. Scenario analogo – anche se non e´ stato finora documentato da giornalisti indipendenti o da filmati di attivisti – si e´ registrato oggi a Zabadani, sacca di resistenza dell´Esl a nord-ovest di Damasco assediata secondo testimoni oculari da centinaia di blindati dell´esercito in vista dell´ingresso delle forze di sicurezza lealiste. I Comitati di coordinamento locali hanno documentato oggi persone uccise anche nella regione di Aleppo, Idlib, Hama e in altri sobborghi della capitale. Da Damasco proviene Fayez Sara, dissidente di lunga data, piu´ volte in carcere e che, secondo fonti di stampa libanesi, e´ stato oggi nominato presidente del Consiglio nazionale siriano (Cns), piattaforma di oppositori all´estero e in patria, succedendo a Burhan Ghalioun, professore universitario residente a Parigi.

Ha creato scompiglio, invece, tra le file dei militari unitisi alla rivolta l´annuncio del presunto disertore dell´esercito di piu´ alto grado, il generale Mustafa al Shaykh, che dalla Turchia ha affermato di essere a capo del neonato Supremo consiglio militare in cui sarebbero confluiti alcuni ufficiali dell´Els diretto, almeno formalmente, dal colonnello Riad al Assaad. Quest´ultimo ha accusato il generale Shaykh di voler dividere il fronte dei disertori facendo di fatto il gioco del regime. E dal Pentagono si afferma che un certo numero di alti ufficiali dell´esercito siriano ha disertato. In serata si sono svolte nel cuore moderno di Damasco e in altre localita´ del Paese manifestazioni di condanna della repressione in corso a Homs e Zabadani. (ansa)

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