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Libertà di stampa: Why not, assolti giornalista Riccardo Bocca e ex direttrice dell´Espresso Hamaui

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Catanzaro, 22 feb. – Il tribunale di Roma ha assolto il giornalista dell´Espresso Riccardo Bocca e l´ex direttrice del settimanale, Daniela Hamaui, imputati per diffamazione a mezzo stampa a seguito di un articolo riguardante l´oramai noto procedimento penale Why not su presunti gravi illeciti connessi alla gestione dei fondi pubblici in Calabria e, in particolare, la giudice di Catanzaro chiamata a condurre l´udienza preliminare, Abigail Mellace. Proprio quest´ultima, assieme a suo marito, Maurizio Mottola D´Amato, avevano sporto querela contro il giornalista e la direttrice dell´Espresso ritenendosi gravemente lesi dall´articolo dal titolo ´Saladino connection´.

Nel pezzo, pubblicato a dicembre del 2009 – pochi giorni prima che prendessero il via i giudizi abbreviati chiesti da alcuni imputati di Why not, iniziati il 15 gennaio, Bocca, citando atti giudiziari, ricostruiva alcune vicende riguardanti la giudice, la famiglia di quest´ultima, il principale imputato dell´inchiesta, l´imprenditore Antonio Saladino, e l´ex sostituto procuratore di Catanzaro Luigi de Magistris, titolare di Why not almeno fino a che l´indagine non fu avocata dalla Procura generale, chiedendosi se tali vicende non integrassero in capo al giudice un conflitto di interessi tale da renderla incompatibile a trattare il caso.

Il testo scateno´ la reazione della giudice Mellace e di suo marito, che annunciarono di volersi tutelare nelle sedi opportune (una querela e´ stata sporta, tra l´altro, anche contro de Magistris per le sue dichiarazioni), e diedero il via al procedimento giudiziario approdato, dopo il rinvio a giudizio di Bocca e Hamaui decretato dal gup capitolino lo scorso febbraio, davanti al tribunale di Roma. Qui, pero´, sulle ragioni dei coniugi Mellace e D´Amato, rappresentati in giudizio dall´avvocato Aldo Casalinuovo, ha prevalso la tesi del difensore dei due imputati, l´avvocato Paolo Mazza´, che alla fine ha ottenuto un´ampia assoluzione dal giudice Gavoni, con la formula ´perche´ il fatto non costituisce reato´. (agi)

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