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Cronaca: Siria, in salvo in Libano la reporter francese Bouvier e il fotografo Daniels. L´annuncio di Sarkozy

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Beirut, 2 mar – Finalmente al sicuro. Dopo le false speranze dei giorni scorsi, la giornalista di le Figaro Edith Bouvier e il fotografo William Daniels sono riusciti a lasciare la Siria e trovare un riparo sicuro nell´ambasciata di Francia in Libano. A dare la ´bella notizia´ è stato il presidente francese Nicolas Sarkozy, costretto appena 48 ore fa a smentire se stesso dopo aver dato lo stesso annuncio, poi rivelatosi un bluff. Subito dopo aver parlato al telefono con Bouvier ed essersi sincerato delle sue condizioni, Sarkozy ha abbandonato i lavori del vertice Ue in corso a Bruxelles per indire una conferenza stampa lampo. E´ ´un momento felice´ ha detto commosso Sarkozy annunciando che non appena le condizioni di salute della giornalista – ferita gravemente al femore sinistro durante un bombardamento ad Homs – lo permetteranno, i due reporter saranno rimpatriati con un volo militare.

L´operazione per evacuare i due francesi da Homs – roccaforte dei ribelli da settimane sotto le bombe – non è stata facile, per stessa ammissione di Sarkozy. ´E´ stato difficile farli uscire dalla Siria´, ha detto l´inquilino dell´Eliseo spiegando che è stato risolutivo il “contributo dei democratici siriani e della regione”. Vale a dire dell´opposizione. Contestualmente all´annuncio dell´arrivo a Beirut dei due francesi, militanti siriani hanno diffuso due video, di pochi minuti ciascuno, che ritraggono la sepoltura dei colleghi di Bouvier e Williams morti ad Homs il 22 febbraio scorso. Si tratta del fotografo francese Remi Ochlik e dell´inviata americana del Sunday Times Marie Colvin, uccisi una settimana fa a Homs, nello stesso bombardamento di un edificio trasformato in centro stampa a Bab Amro dove è rimasta ferita Bouvier. In uno dei filmati, un uomo vestito con blusa e pantaloni bianchi dice di essere un medico, scandisce i nomi dei morti e il giorno del decesso, e indica i nomi scritti sui sacchi mortuari prima di socchiuderli per far vedere i volti dei due giornalisti. ´´Remi è stato ucciso mentre faceva il suo lavoro e faceva sapere ciò che accade qui – dichiara poi in arabo l´uomo – Non possiamo conservare più a lungo i corpi perché manca l´elettricità per i congelatori. E abbiamo deciso di seppellirli qui, in un cimitero di Bab Amr´´.

Nel secondo filmato dei ribelli di Homs, sempre di pochi minuti, si vedono le prime manciate di terra gettata sui corpi, dopo dichiarazioni politiche e preghiere. Nel giro di qualche ora e´ arrivata da Damasco la conferma che la Colvin e Ochlik sono stati effettivamente sepolti nel quartiere di Bab Amro ad Homs, tornata sotto il controllo dell´esercito siriano. (ansa)

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