Torino, 11 apr – Tornano i momenti di tensione in Valle di Susa fra No Tav e giornalisti. Oggi, a Chianocco, un gruppo di attivisti ha circondato e allontanato una collaboratrice del quotidiano torinese Cronaca Qui che stava seguendo l´andamento dei blocchi stradali sulla statale 24 e sulla Torino-Bardonecchia. Poco prima era scoppiato un alterco, sulla statale, fra un gruppo di tedeschi che, fermi nella loro auto a causa del blocco, stavano fotografando con il telefonino i dimostranti e, alle rimostranze degli attivisti No tav, avevano esibito un tesserino.
L´Unci (Unione Nazionale Croniste e Cronisti Italiani) protesta contro ´´il clima di violenza in Val di Susa e chiede a magistratura e forze dell´ordine di intervenire con decisione e immediatezza per riportare la legalita´ e garantire che il lavoro dei cronisti informi in modo corretto e tempestivo´´. In una nota l´Unci aggiunge che ´´quando un cronista e´ costretto con la violenza ad allontanarsi dal luogo di un fatto, a rinunciare a fare il proprio lavoro, a verificare gli avvenimenti, e´ una sconfitta per tutta la democrazia´´. Lo spunto e´ un altro episodio di questo tipo avvenuto oggi, in Valle di Susa ´´dove – dice l´Unci – sedicenti contestatori che dichiaratisi No Tav hanno minacciato una giovane cronista, collaboratrice del quotidiano CronacaQui, arrivando a circondarla, a farle volare via gli occhiali con una manata, solo per mandarla via´´ in quanto – evidenzia l´Unci – la testata per cui la giovane collega lavora e´ sgradita ai No Tav.
´´Ma non e´ solo un problema di testata – aggiunge l´Unci – minacce, aggressioni, non solo verbali, danneggiamenti hanno riguardato in questi mesi colleghi di La Stampa, Corriere.it, Rai. A un operatore freelance e´ stata danneggiata l´attrezzatura di lavoro. A molti cronisti e´ stato impedito di svolgere serenamente il proprio lavoro. Decidendo lor signori chi avesse diritto a svolgere la propria attivita´ e chi no, da chi i cittadini potessero essere informati e da chi no´´. ´´Sul sito Internet notav.info, durante le fasi di esproprio dei terreni che hanno motivato la protesta di oggi – conclude l´Unci – si accenna all´autorizzazione a entrare nel cantiere solo per i ´giornalisti servi´ di Stampa, Repubblica, Tg3. Attacchi all´incolumita´ ma anche alla stessa serenita´ delle croniste e dei cronisti chiamati a informare gli italiani sulla vicenda Tav, non sono tollerabili. Non e´ tollerabile che persone che sostengono di richiamarsi ai valori dell´antifascismo utilizzino sistemi violenti che a quei disvalori si richiamano´´. (ansa)