Roma, 17 apr – Nel contrasto alla corruzione, il governo fa la sua mossa. Paola Severino presenta alla Camera un emendamento al ddl anticorruzione che introduce nuovi reati e aumenta le pene. Dopo aver a lungo ascoltato i partiti della maggioranza, la ministra della Giustizia scavalca veti e contrapposizioni e mette nero su bianco le sue norme. Ora stara´ a Pdl, Pd e Terzo polo fare le loro proposte di modifica ed assumersi eventualmente la responsabilita´ di un nuovo stallo in Parlamento. Perche´ le distanze restano tante. Sulla corruzione come su intercettazioni e responsabilita´ civile delle toghe. Mentre scoppia una nuova polemica: nella bozza del ministro sulle intercettazioni, rispunta il ´bavaglio´ al Web.
Di primo mattino i rappresentati di Pdl, Pd e Terzo polo varcano il portone di via Arenula per un ultimo tentativo di mediazione, prima che le norme vengano presentate in Parlamento. Battaglieri al tavolo con il ministro i finiani, che con il Pd chiedono che il tema della corruzione abbia un´autonomia e una corsia preferenziale rispetto agli altri due ´dossier´ sul tavolo. ´´No al mercato dei commi´´, tuona Giulia Bongiorno. ´´Non va bene che il Pdl sia disponibile a fare una legge anticorruzione solo se si possono fare norme punitive contro i magistrati´´, dice Italo Bocchino. Il Pdl resta pero´ fermo nel chiedere che i tre ´dossier´ vengano portati avanti assieme. Ed e´ allora che interviene la mediazione della ministra. ´´La contestualita´ nella discussione dei tre temi´´ non vuol dire ´´contemporaneita´ dell´iter parlamentare´´. Insomma, i tre capitoli restano tutti aperti, come vuole il Pdl. Ma, come chiedono Pd e Terzo polo e come la stessa Severino si era impegnata a fare, si parte gia´ in giornata dalla presentazione delle norme sulla corruzione. Anche se, causa elezioni, se ne iniziera´ a parlare solo l´8 maggio.
Su intercettazioni e responsabilita´ delle toghe le bozze del governo sono pronte. Ma spetta ´´ai presidenti di Camera e Senato´´, precisa la ministra, calendarizzare i temi nelle rispettive capigruppo. Il lavoro fatto finora, sottolinea Severino, e´ ´´estremamente proficuo e ha portato ad avvicinare le posizioni´´. Certo, sulle bozze del governo non c´e´ l´accordo dei partiti, che restano (per ragioni opposte) molto critici. Ma la ministra non ne fa un dramma: ´´Rimane – dice – il grande ruolo del Parlamento, che puo´ approvare modifiche´´. Tanti i nodi sul tappeto. Se il ddl Severino crea nuovi reati e aumenta le pene (5 anni e intercettabilita´ per la corruzione per esercizio di funzioni), a Pd e Fli quelle pene paiono ancora troppo basse, mentre il Pdl vede al contrario le maglie per l´azione dei magistrati troppo ampie. Poi c´e´ la questione della corruzione tra privati che vale (come chiede l´Europa) solo per le societa´ e non per associazioni, partiti, fondazioni bancarie. E ancora. C´e´ il timore di alcuni che le nuove norme sulla concussione ´aiutino´ il processo Ruby. Ma la ministra osserva che e´ fisiologico che ´´le nuove norme incidano sui processi in corso´´, ma ´´nessuno puo´ dire che si e´ intervenuti per incidere su un processo o un altro´´. Quanto alle intercettazioni, distanze siderali. Il Pd, ad esempio, continua a invocare un nuovo testo e che non si riparta dal testo Alfano-Bongiorno. Anche perche´, notano i democrat, nella bozza del governo ci sono disposizioni inammissibili, perche´ incidono su parti di testo inemendabili. Ma c´e´ una ´sorpresa´ nella bozza del governo sugli ascolti, che solleva un polverone: rispunta il ´bavaglio del Web´, la norma ´ammazza blog´ che introduce l´obbligo di rettifica entro 48 ore anche per i siti, pena multe salate (fino a 12 mila euro). Tutti puntano il dito contro il Pdl, ma si meravigliano che il governo accetti di riproporre una norma gia´ stralciata lo scorso anno. ´´Giu´ le mani dalla Rete´´, tuona Antonio Di Pietro. Mentre Pd e Terzo polo assicurano che presenteranno emendamenti per cancellare una norma ´´inaccettabile´´. (ansa)