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Crisi editoria: Rapporto Fieg, forte calo dell´occupazione. Nel 2011 giornalisti -6%

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Roma, 18 apr – L´occupazione poligrafica e quella giornalistica sono in forte flessione. Nel 2010 e nel 2011, i poligrafici sono diminuiti dell´8,2 e del 3,7%; i giornalisti del 4,4 e del 6,1%. Nel 2011, i giornalisti occupati dei quotidiani sono diminuiti del 7,2% e quelli occupati nei periodici del 4,3%. Lo si legge nel rapporto Fieg ´La stampa in Italia 2009-2011´. Le tendenze in atto sono tutte di segno negativo. Il mercato pubblicitario ´´resta fortemente squilibrato in favore del mezzo televisivo e la situazione dovrebbe aggravarsi nell´anno in corso, in quanto le previsioni indicano un ulteriore calo degli investimenti pubblicitari e a farne le spese saranno ancora una volta i mezzi stampati´´. Nel 2011 – rileva la Fieg – i quotidiani a pagamento hanno subito una flessione del 6,2%; i quotidiani free addirittura del 22,4%; i periodici del 3,6%. In termini di incidenza, la stampa nel complesso ha subito un´ulteriore erosione della sua quota di mercato: dal 25,4 al 24,7%. La televisione, pur arretrando (-3,0% rispetto al 2010), ha visto la sua quota di mercato aumentare dal 53,7 al 53,9%. Internet ha continuato la sua corsa (+14,6%), con una quota di mercato salita dal 6,0 al 7,1%. Nella struttura dei ricavi perdono di peso quelli pubblicitari scesi dal 48,9% del 2008 al 46,7% del 2010. Sono inoltre in diminuzione i ricavi da vendite in abbonamento, con una dinamica che nel 2010 (-5,9%) e´ stata maggiore dei ricavi complessivi (-4,5%). In calo anche i collaterali (-27,8% nel 2010), mentre sono in forte crescita i ricavi da attivita´ online (38,8% nel 2010 e 32% nel 2011), anche se in valori assoluti l´incidenza sul fatturato e´ ancora limitata (1,4%). (ansa)

IACOPINO (ODG), GIORNALISTI RICATTATI CON CONTRATTI DA FAME.´Sono grato alla Federazione degli editori e al suo presidente Giulio Anselmi. Grazie al loro annuale rapporto siamo in grado, oggi, di sapere che nel 2011 sono stati in vario modo rottamati 637 tra giornaliste e giornalisti (469 dei quotidiani, 124 dei settimanali e 44 delle agenzie). In verita´ qualcuno in piu´ ha dovuto lasciare il lavoro, perche´ queste cifre si riferiscono alla riduzione degli organici all´interno dei quali, e´ doveroso ammetterlo, c´e´ stato qualche marginale innesto´ Lo dice il presidente del Consiglio nazionale dell´Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, che aggiunge: “Questa operazione ha consentito agli editori di ottenere utili di esercizio per 30.000.0000 (trenta milioni) di euro. E´ apprezzabile la richiesta di Anselmi che i contributi pubblici vengano assegnati in base alle ´copie vendute e al numero di dipendenti con regolari contratti´. C´e´ solo da chiarire un particolare. Sono regolari i contratti che prevedono che i collaboratori vengano pagati con spiccioli di euro? Formalmente lo saranno pure. Ma ci sara´ qualcuno, a Roma e non a Berlino, capace di valutare il potere del ricatto che gli editori hanno con il sistematico o prendere o lasciare collaborazioni da fame? Spero di si´”. (agi)

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