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Politica & media: Formigoni, contro di me attacco mediatico e politico

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Roma, 25 apr – Dice di non sentirsi sul banco degli imputati ma ´´sotto un attacco politico e mediatico, attuato da una serie di poteri che tentano di fare fuori me, il Pdl, la Regione Lombardia´´. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, pur dicendosi cosciente di aver fatto degli errori, ´´sono un narcisista´´, ma certo ´´non dei reati´´, appare determinato nel rispondere alle domande e alle contestazioni che gli arrivano dal vicedirettore di Repubblica, Massimo Giannini, e da Alessio Vinci, conduttore di Matrix, la trasmissione di cui e´ ospite questa sera. Completo scuro e cravatta bianca con disegni geometrici piuttosto evidenti, il governatore, piuttosto che sedere sul banco degli ´imputati´, sembra pronto ad attaccare. ´´Dopo Berlusconi, chi e´ – chiede – la personalita´ di maggiore rilievo? E´ Formigoni che governa da oltre venti anni ed e´ sempre stato rieletto. Questo da´ fastidio, non e´ gelosia ma molto piu´: sono interessi materiali ed economico-finanziari che vogliono che nella ´Italietta´ non ci siano piu´ impedimenti di tipo democratico. E´ un momento in cui i grandi poteri pensano di dividersi l´Italia a loro piacimento´´.

Poi passa alle accuse contro di lui ´´che arrivano da un signore, Massimo Grenci, che non mi sembra un testimone cosi´ credibile, e´ un detenuto nelle patrie galere. Per me e´ un millantatore e un mentitore´´. E dice che appena potra´ avere accesso alle carte nelle quali Grenci lo accusa, si riserva di querelarlo per diffamazione. Sulle vacanze che gli sarebbero state pagate, dice che ´´da cinquant´anni faccio vacanze di gruppo, in cui ognuno paga la sua quota, semmai io ho contribuito a pagare le quote di qualcuno meno abbiente´´. Alle domande che gli vengono poste sui rapporti con l´imprenditore Pierangelo Dacco´, dice di ´´non conoscerlo da quarant´anni, ma da una dozzina d´anni. Ho accettato qualche invito sulla sua barca, quale e´ la colpa? Antonio Simoni, invece, lo conosco da quarant´anni´´. Si augura, per Dacco´, ´´che possa dimostrare sino in fondo la sua innocenza. Il fatto certo e´ che Dacco´, che e´ un galantuomo, non e´ mai venuto a pormi questioni relative al suo mestiere ne´ ha mai tratto vantaggio dall´aver offerto cene a Formigoni o dall´averlo ospitato in barca. La mia vita e´ specchiata – tiene a chiarire – e lontana da ogni dubbio. Nessun atto mi puo´ essere contestato´´.

Critica, invece, il governatore, il fatto che ´´qualcuno ha trafugato le carte che contenevano i verbali degli interrogatori e questo e´ un atto illegittimo sul quale si sorvola´´. Quindi attacca violentemente la stampa che lo sta colpendo ´´con un fango mediatico che spero cessi. Chi pensate di essere voi giornalisti – dice rivolto a Giannini e Vinci – per indagare nella vita delle persone? Dovete giudicarmi per gli atti pubblici che ho fatto e questi sono corretti. Dove faccio le vacanze sono fatti miei. Non intendo cedere alla deriva scandalistica e gossippara dei giornali´´.

Il governatore della Lombardia ribadisce piu´ volte che nella Regione ´´la corruzione non e´ un sistema´´ ma si sono verificati episodi singoli e ammette che oggi non rimetterebbe nel proprio listino Nicole Minetti, ´´non lo rifarei´´. Ammette che molte colpe ce le hanno anche la politica ed i partiti e dice di sognare ´´un bipolarismo diverso, mite, dove si rispetti l´avversario senza distruggerlo moralmente´´. Aggiunge che non gli e´ piaciuta ´´la fuga in avanti di Casini e nemmeno la mezza fuga in avanti di Pisanu. Infine, sulla vicenda del San Raffaele, conclude sostenendo ´´di non difenderne la gestione ma la qualita´ delle cure. Io – precisa – non posso controllare le aziende private, non posso metterci il naso, ma ho chiesto di avere piu´ poteri e lo ribadiro´ davanti alla Commissione presieduta dal senatore Marino. Il San Raffaele ha prodotto un miliardo e mezzo di debiti ma il collegio sindacale ci ha sempre detto che era tutto a posto´´. E questo, assicura Formigoni, non dovra´ piu´ succedere. (ansa)

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