Cerca
Chiudi questo box di ricerca.

Documento del Direttivo di
Stampa Romana su riforma dell´Ordine dei Giornalisti

Condividi questo articolo:

La crisi dell´editoria, lontana dall´essere al suo epilogo, richiede un sistema coordinato di intervento degli Enti di categoria.
L´Ordine dei Giornalisti è quindi chiamato a concorrere e partecipare, nella sua specificità, alla protezione del principio irrinunciabile di libertà e autonomia nell´esercizio della professione:
Da anni chiediamo una riforma che metta l´Ordine dei giornalisti nelle condizioni di adeguarsi ai cambiamenti dello scenario editoriale, tenendo fermi i principi etici e deontologici senza i quali la professione giornalistica rischia la subalternità.
L´occasione storica per una riforma adeguata ai tempi è  fornita dal riordino di tutte le professioni imposto dal Dpr  presentato dal ministro Paola Severino e alla quale ora non possiamo far mancare il contributo specifico della nostra categoria chiedendo che vengano riconosciute la specificità e peculiarità sancite dalla Carta Costituzionale. Ora invece di sta rischiando l´impasse consegnando al tavolo del confronto una riforma parziale, frutto del lavoro di un comitato ristretto. 
Come il sindacato sostiene da anni per noi è giornalista chi svolge la professione, dentro e fuori le redazioni e non è impegnato in altre professioni che nulla hanno a che fare con la nostra.
Un Ordine dei Giornalisti che non rappresenta e non concorre al rafforzamento della categoria, non in grado di fronteggiare la congiuntura, si consegna oltre che alla perdita di autorevolezza, alla subalternità a centri decisionali portatori di interessi diversi da quelli che ci riconosce ed attribuisce la Costituzione e non è in grado di tutelare i propri iscritti.
In un sistema editoriale collassato non è immaginabile una risposta ispirata al cabotaggio minimo dell´interesse e della parzialità. Non possiamo incagliare  il percorso della riforma dell´Ordine dei Giornalisti, come rischia di essere con le norme contenute nel Dpr, in un dibattito interno e chiuso mentre fuori il futuro è iniziato, senza regole. 
Per quanto ci riguarda non ci sono solo i temi della formazione e dell´accesso tra gli adempimenti richiesti, sul primo, peraltro,  si è fortemente lavorato .  Si deve mettere mano alla semplificazione del sistema,  a cominciare dal Consiglio, all´eliminazione di bizantinismi, al rafforzamento dell´impianto etico. Al rilancio della professione in sintesi, della sua qualità e della responsabilità del fare informazione. Per questo obiettivo, se non vogliamo mancare questa ultima occasione, il Consiglio direttivo di Stampa Romana chiede che si giunga all´elaborazione di un progetto di riforma dell´Ordine professionale che rappresenti e rafforzi chi svolge effettivamente la professione giornalistica e chiede che venga avviata una effettiva consultazione con il sindacato e gli Enti di categoria al fine di compiere lo sforzo comune adeguato alla congiuntura e che sappia guardare alla prospettiva della professione. 
In gioco non è solo il futuro della nostra professione, ma l´esercizio del principio di libertà alla base della nostra funzione nella dialettica democratica.

Il network