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Anselmi:"Tornare ad assumere"
Butturini: "Bene, anche gli editori
facciano la loro parte"

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“Bisogna tornare ad assumere giornalisti, aiutando il ricambio generazionale”, Giulio Anselmi, Presidente della Fieg, segna una netta discontinuità con la linea tenuta finora dagli editori. In occasione della presentazione del rapporto “La stampa in Italia 2010-2012”, Anselmi, pur tracciando un quadro di enormi difficoltà per l´industria della carta stampata, ha provato a individuare una via d´uscita. Così, assieme al richiamo al Governo perché faccia finalmente la sua parte con un sostegno alla transizione digitale, il presidente della Fieg ha chiaramente indicato nel “capitale professionale” uno dei pilastri su cui poggiare l´inversione di tendenza.
“Non posso che condividere le parole del Presidente – afferma Paolo Butturini, segretario della Associazione Stampa Romana – e non solo perché non esiste informazione senza giornalisti professionalizzati, ma ancor più perché allineano la posizione degli editori italiani a una tendenza mondiale che poggia sull´innovazione e le professionalità lo sviluppo dell´industria informativa.
Condivido anche l´appello al Governo perché, nell´ambito di una strategia di sostengo all´industria nel suo complesso, si occupi finalmente anche di quella editoriale. Non servono finanziamenti a pioggia, ma provvedimenti mirati che sostengano la ricerca di nuovi modelli di business, l´innovazione e la formazione.
Tutto questo però, sarebbe vano se anche gli editori non facessero la loro parte. Le pesanti ristrutturazioni che sono costate migliaia di posti di lavoro hanno favorito un precario equilibrio dei conti, ma impoverito il profilo numerico e professionale delle redazioni e, a fronte dell´assenza di strategie di sviluppo sommatasi al calo di copie e pubblicità, non sono servite a incrementare i ricavi.
Ci vuole una rivoluzione culturale che accantoni le miopie di manager interessati soltanto ai loro bonus, favorendo così un fronte comune fra editori e giornalisti per invertire la tendenza al declino. La trattativa contrattuale sarà, in questo senso, un banco di prova decisivo. Così come è necessario che Sindacato e Fieg si presentino uniti al tavolo col Governo invocando concrete misure a tutela, sono sempre parole di Giulio Anselmi: “di quel bene comune necessario alla democrazia che si chiama libera informazione”.”

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