Roma, 26 novembre 2013 – La Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini ha partecipato questa mattina davanti a Montecitorio, alla tappa romana di “In viaggio con la Mehari”, l´autovettura del cronista de Il Mattino di Napoli, Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985. La presidente della Camera ha parlato dopo che Geppino Fiorenza, di Libera Campania, ha ricordato i nomi dei giornalisti italiani uccisi in patria e all´estero. “Il mestiere del giornalista – scandisce Boldrini – è un mestiere di straordinario valore. L´automobile di Siani è il simbolo di buon giornalismo, del coraggio, di chi non si piega. Quell´auto dice ai giovani che bisogna ribellarsi”. “Fare giornalismo in Italia – spiega Fiorenza – è molto difficile. Tra il rischio diffamazione e le continue minacce fare buona informazione risulta essere una missione quasi impossibile. Come ricordato dall´osservatore Onu Frank Larue, L´Italia è il solo paese europeo dove i giornalisti sono costretti a girare sotto scorta”. Dopo la cerimonia pubblica la Presidente ha incontrato i parenti dei giornalisti uccisi, negli uffici della presidenza, dove mamme padri e fratelli hanno raccontato le loro storie ed hanno avanzato alcune richieste. “Sono 20 anni che aspetto giustizia – racconta con la voce rotta Luciana, mamma di Ilaria Alpi – ancora oggi non abbiamo nè colpevoli nè mandanti, nel frattempo mio marito è venuto a mancare, sono rimasta solo io”. Una richiesta di verità rafforzata anche dell´appello dei parenti di Graziella de Palo e Italo Toni, scomparsi in Libano nel 1980. “Almeno mi sia riconsegnato il corpo” chiede la mamma di Graziella, mentre il fratello di Paolo esorta la presidenza a fare pressione affinchè siano desecretate quelle parti delle carte dei servizi che potrebbero fare luce sulla sorte dei giornalisti. Esortazione accolta anche dal presidente dell´ordine dei giornalisti Enzo Iacopino: “È passato tanto tempo, di che cosa si ha ancora paura?”. “I giornalisti svolgono una funzione di pubblica utilità, è giusto che siano commemorati come lo sono i servitori dello stato” è invece il commento di Alberto Spampinato giornalista e fondatore di Ossigeno per l´informazione. Alla fine dell´incontro alla presidente Boldrini è stato consegnato un memorandum con tutte le richieste a tutela della professione in contesti di difficoltà e per un più facile riconoscimento dello status di “vittima innocente della criminalità. La presidenza si è impegnata quindi trasmettere il memorandum alle commissioni competenti, ai gruppi parlamentari, ed eventualmente al governo. (AGI)