Roma, 20 gennaio 2014 – L´assemblea di redazione e il Cdr uscente di Repubblica, dopo aver appreso della richiesta da parte dell´azienda di trasferire al tavolo nazionale la trattativa in corso sullo stato di crisi, hanno deciso di far partire da oggi lo sciopero delle firme dei giornalisti chiedendo l´adesione anche ai collaboratori così come approvato con la mozione dello scorso 20 settembre 2013. Per i periodici già in stampa lo sciopero delle firme partirà del prossimo numero. L´assemblea di redazione e il Cdr uscente, esprimendo solidarietà ai poligrafici che hanno proclamato per oggi una giornata di mobilitazione, hanno inviato una lettera alla Fnsi e per conoscenza all´azienda e alla direzione che riportiamo qui di seguito: “L´assemblea dei giornalisti di Repubblica e il Cdr uscente condannano la decisione del gruppo editoriale L´Espresso di avanzare alla Fieg (e attraverso essa alla Fnsi) la richiesta di un incontro nazionale urgente che si configura come un tentativo di scavalcare la contrattazione interna in corso. L´assemblea e il Cdr segnalano alla Fnsi e all´Associazione Stampa Romana la non veridicità della ricostruzione dell´azienda, segnatamente nella parte in cui si afferma: «Malgrado l´esito del primo referendum e l´accordo di cui sopra il Cdr ha ritenuto di dover procedere nuovamente ad un dibattito assembleare che nelle intenzioni doveva essere preliminare a un secondo referendum di ratifica dell´accordo. Nel corso di tale dibattito, nonostante quanto approvato nel precedente referendum, l´accordo è stato respinto». L´assemblea e il Cdr precisano che nessun accordo è stato respinto, ma una “bozza di accordo”, come da tutte le documentazioni precedenti, è stata sottoposta a richiesta di emendamento in uno specifico punto. Precisano altresì che nessuna assemblea è stata convocata “malgrado” gli accordi in corso, in quanto come è ovvio il responso finale sulla trattativa con l´azienda viene costruito attraverso una procedura interna alla redazione, con un referendum conclusivo, che nessun editore può arrogarsi il diritto di mettere sotto tutela o anche semplicemente interpretare. L´assemblea e il Cdr uscente fanno altresì notare il grottesco – per usare un eufemismo – particolare per cui la lettera dell´azienda, che fa riferimento a una assemblea di redazione che ha avuto luogo il 13 gennaio, rechi nell´intestazione, rivelando nei firmatari singolari capacità medianiche, la data del 10 gennaio. Nel segnalare alla Fnsi e all´Associazione Stampa Romana la scorrettezza di questa irricevibile forzatura aziendale e nel chiedere loro il rifiuto di questa ipotesi, comunichiamo l´avvio delle procedure interne per il rinnovo del Comitato di Redazione”.