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il Cdr de L´Unità:
"Il Pd sciolga i nodi
subito in edicola"

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Roma, 10 ottobre 2014. «Sono passati più di 70 giorni dalla sospensione delle pubblicazioni del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, dopo 90 anni di storia, di informazione politica e di militanza. Nonostante le ripetute rassicurazioni da parte di autorevoli esponenti del pd sull´impegno del partito a far rinascere il quotidiano al più presto e più forte di prima, dalla chiusura della festa dell´Unità di Bologna é seguito un silenzio assordante sulla testata«. Lo ricorda una nota del cdr dell´unità che incalza: «sul futuro del giornale sta al pd rispondere agli impegni assunti in diverse occasioni pubbliche. Sappiamo che esiste un piano solido dal punto di vista finanziario che potrebbe riportare l´unità in edicola e i suoi giornalisti al lavoro in tempi brevi. Quello che manca ancora è l´ok definitivo del partito, che non arriva nonostante il fatto che un´intesa sia a portata di mano. Senza un progetto- continua la nota- si sfilacciano anche i rapporti interni alla redazione e tra essa e la comunità dei lettori, dei sostenitori, del mondo della cultura e del sindacato che da sempre ha rappresentato la linfa del nostro giornale. Se non si sa cosa sarà l´unità del futuro, é difficile mantenere vivo il sostegno dei suoi lettori/sostenitori e mantenere coesa la redazione. Si vuole azzerare anche questo? La cappa di silenzio sta uccidendo il valore primario del giornale: la sua capacità di essere soggetto attivo nel panorama dell´informazione politica«. La nota conclude: «se questo stato di cose dovesse durare a lungo, le conseguenze sarebbero fatali. Non vorremmo che qualcuno stesse giocando al tanto peggio, tanto meglio. Per questo chiediamo di fare presto: un patrimonio culturale non può finire nell´indifferenza del silenzio. Le proposte ci sono, con importanti impegni finanziari, a conferma che il giornale ha ancora una sua forza di mercato e un suo ruolo irripetibile nella cultura del nostro paese«. (dire)

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