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Il Velino: accanimento terapeutico sui colleghi

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Un film di Ken Loach di inizio millennio si intitolava Il pane e le rose. Il titolo richiamava la combinazione tra necessità e diritti, tra bisogni e speranze. Il pane di molti colleghi è invece pieno di spine.

A confezionare questi panini editori senza scrupoli e senza morale.
Il Velino, o meglio AGV News, continua imperterrito a “sperimentare” sulla pelle e sulla dignità dei colleghi. Dopo una lunga battaglia legale davanti ai giudici amministrativi avrebbe ripreso i soldi pubblici delle convenzioni della Presidenza del Consiglio con le agenzie se il dipartimento dell’editoria non avesse scoperto che l’azienda non aveva pagato una cartella esattoriale, segnalando il caso all’autorita’ anticorruzione.

Inanellando stati di crisi, succhia da anni danaro pubblico, sfruttando gli ammortizzatori sociali che tutti paghiamo con le tasse. Luca Simoni, non pago di incassare in entrata e in uscita prebende pubbliche, ha voluto nel nuovo ennesimo stato di crisi incassare i vantaggi del jobs act proponendo ai capi servizio, otto, di demansionarsi, applicando per la prima volta nel nostro settore e nelle relative procedure sindacali e di legge la nuova legge sul lavoro.

L’azienda voleva la firma del sindacato sui demansionamenti di gruppo definitivi in cambio di una cassa integrazione al 65% per cinque mesi. In pratica il demansionato lavora una settimana su tre. Stampa romana e Comitato di Redazione si sono rifiutati, pur comprendendo la scelta di alcuni colleghi che preferiscono rientrare in servizio. La maggioranza dei colleghi capiservizio non ha accettato e resta in cassa a zero ore come il collega caporedattore.

Il modello produttivo nel quale tutti i colleghi scrivono e nessuno coordina e’ così vincente che il fatturato del Velino derivante da abbonamenti privati si è dimezzato.
Ma tant’è.
Così va il mondo con questa legislazione.
A nulla vale che il Velino sia stato condannato per comportamento antisindacale per aver bypassato uno sciopero compatto della redazione, usando illegalmente i service regionali e una collega non contrattualizzata con l’editore per produrre lanci.

La FIEG, cui AGV news è iscritta, assiste impassibile.
Chissà che il Velino non sia terra di ulteriori sperimentazioni per destrutturare completamente un mercato del lavoro in grave affanno, comprimendo diritti e paghe dei colleghi. Coltiviamo la piccola speranza che il Ministero del Lavoro e lo Stato mettano fine a questo scempio di regole e buon senso. Ci conforta la dignità dei colleghi coinvolti. Nonostante tutto, pur in presenza di strade diverse, umanamente comprensibili, hanno dato una prova di cosa significhi condividere un percorso, anche se accidentato e pieno di buche, di cosa significhi anche oggi la parola collega.
Cum legare cioè stare insieme.

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