La chiusura del Giornale di Latina impone un paio di riflessioni.
Scompare con la chiusura del quotidiano – il sito è ancora attivo – il caso più eclatante e devastante di caporalato giornalistico nella nostra regione (con il “gemello” il Giornale della Provincia diffuso nell’area metropolitana romana). La denuncia di Stampa Romana, il ruolo di vigilanza dell’Inpgi e dell’Ordine dei Giornalisti, la spinta dei colleghi pontini, stufi di una condizione di plateale dumping, hanno avuto la meglio sulle ragioni di editori spregiudicati e senza scrupoli.
La chiusura del quotidiano travolge i giornalisti che ne hanno consentito pubblicazione e diffusione, tra rapporti di lavoro dipendente e collaborazioni. Non ci sarà purtroppo alcuna possibilità di sostenerli con gli ammortizzatori sociali. Ne avrebbero avuto diritto se l’impresa editoriale fosse stata condotta all’interno delle regole contrattuali e contributive. Non sempre dunque paga per loro il tutto e subito. Non sempre paga la scarsa o nulla considerazione delle leggi. Non è un diritto lavorare a tutti i costi. Farlo al nero non solo compromette la propria reputazione professionale, non solo danneggia i colleghi che lavorano rispettando le regole ma li penalizza concretamente oggi che hanno trovato le porte della redazione chiuse a doppia mandata.
Infine si sono lette nei giorni scorsi note di alcuni importanti rappresentanti delle istituzioni con cui viene espressa solidarietà ai giornalisti e in cui si parla di un impoverimento dell’informazione per i cittadini. Peccato che da parte degli stessi rappresentanti istituzionali non sia arrivata attenzione, anche minima, davanti alle denunce sul “caporalato” su cui si fondava Il Giornale di Latina e sull’assenza di qualsiasi regola in quell’impresa editoriale. Alcuni enti hanno anzi finanziato il giornale con pubblicità istituzionale. Un loro intervento, in tempi diversi, avrebbe forse consentito operazioni diverse e così garantito sia la corretta e plurale informazione che gli stessi giornalisti. Oggi è tardi.
Gaetano Coppola, fiduciario ASR Latina
Lazzaro Pappagallo, segretario Associazione Stampa Romana