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ASR-ANM: formazione di ottimo livello. Inizio di un’alleanza strategica

corso di formazione

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Era difficile far incontrare in un luogo e un tempo comuni magistrati e giornalisti, due mondi complessi e diffidenti l’uno verso l’altro. Stampa Romana ci è riuscita nel corso di formazione attorno al tema del diritto di cronaca in rapporto alle querele temerarie e alla diffamazione a mezzo stampa; ed è stato possibile grazie alla disponibilità dell’Associazione nazionale magistrati, sezione del Lazio.

La prima sensazione è stata quella giusta: non eravamo due mondi distanti, bensì due categorie portatrici sane di legalità con tante cose in comune, tanto da dirsi e condividere. E così il corso del 26 gennaio è diventato un evento dall’alto valore formativo come riconosciuto da molti dei partecipanti.

Nella sezione del mattino, introdotta da un intervento del segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, sono stati affrontati temi specifici afferenti la professione. Il dibattito è stato moderato dal segretario di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo, e da Fiammetta Palmieri, componente di giunta della Anm e magistrato segretario presso il Consiglio Superiore della Magistratura.

Il corso era organizzato in lezioni tecniche dei magistrati ospiti alternate da interventi e domande sia degli altri relatori che dei partecipanti. Il Presidente di Anm Lazio, Mario Dovinola, sostituto procuratore a Roma, ha illustrato e definito il concetto di verità che insieme a quello di continenza e interesse pubblico rappresentano i pilastri di un articolo di cronaca e, altresì, le scriminanti nelle contestazioni del reato di diffamazione a mezzo stampa. Del concetto giuridico di continenza e delle sue applicazioni (e/o violazioni) pratiche ha parlato Giacomo Ebner, giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma e componente di Anm Roma. A seguire l’intervento di Sabrina Lorenzo, giudice del Tribunale di Roma e componente di Anm Roma, sull’interesse pubblico , altro tema assai dibattuto in questo momento.

Nel corso dei lavori il segretario di Asr, Lazzaro Pappagallo, ha sottolineato l’importanza dell’incontro, il primo in assoluto sui temi trattati affrontato tra le due categorie coinvolte, e ha parlato del bisogno formativo cui il corso intendeva rispondere, che è basato su due valutazioni. La prima: offrire ai colleghi, specie i cronisti di giudiziaria, anche il punto dei vista dei magistrati. La seconda: apportare utili conoscenze sullo svolgimento della professione in relazione alle leggi vigenti ma anche all’evoluzione della giurisprudenza. A tal proposito particolarmente proficuo è stato il contributo di Tiziana Balduini, giudice civile del Tribunale di Roma, che si è soffermata sulle azioni civili temerarie e sulla opzione prevista dal codice di procedura civile di comminare multe. Un risvolto di rilevante interesse se osservato in relazione all’aumentato numero di azioni civili pretestuose contro i giornalisti. Alla sessione mattutina è intervenuto Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione e uno dei primi a sollevare il problema delle minacce ai giornalisti attraverso strumenti “legali” come le querele temerarie. Proprio Spampinato, oltre a tracciare un quadro generale sull’agibilità della professione giornalistica in Italia, ha illustrato i dati sulle minacce ai giornalisti nel Lazio regione che mantiene un primato nazionale poco invidiabile nelle minacce ai cronisti.

I numeri della diretta Live su Facebook

  • Oltre 6200 persone raggiunte;
  • Più di 800 visualizzazioni;
  • 90 Like, commenti e condivisioni;
  • 538 minuti visualizzati;
  • 753 visualizzazioni uniche.

Ancora nella sessione mattutina si è avuta la testimonianza di Federica Angeli, l’autrice delle inchieste sulla mafia a Ostia che per questo adesso è costretta a vivere sotto scorta e ad affrontare decine di querele, oltre cento fino a questo momento e nella quasi totalità ci sono state assoluzioni e archiviazioni.

Il corso era anche dedicato all’accesso alle fonti, in specie agli uffici giudiziari del Lazio che in questo momento offre un panorama molto eterogeneo con sedi dove, purtroppo, i cronisti vengono visti come un “fastidio” e in alcuni casi viene persino impedito loro di entrare. A tal proposito è risultata di particolare utilità e interesse la relazione di Paolo Auriemma, Procuratore di Viterbo, che ha illustrato quali sono i vincoli oggettivi legati all’attuale regolamentazione e disciplina applicata ai magistrati e agli uffici giudiziari nei loro rapporti con il pubblico, inclusi dunque i giornalisti. Ma nel corso del dibattito sono emersi altresì i molteplici punti di contatto tra magistrati, giudici e giornalisti e una sinergia che già esiste ed è di fondamentale importanza per una corretta e puntuale informazione.
Il corso ha avuto una sessione-laboratorio nel pomeriggio arricchita dalla straordinaria testimonianza di Riccardo Orioles che ha portato in aula un intervento che è stato definito, a ragione, dalla moderatrice Monica Soldano, componente della Segreteria di Stampa Romana, un “editoriale” sul rapporto tra giornalisti e potere ma anche sul potere della cronaca lì dove racconta di fatti scomodi e personaggi influenti e dunque aiuta a costruire e custodire la democrazia. In fondo qualcosa di assai simile a ciò che fanno i magistrati.
Ancora nella sessione pomeridiana si è avuto l’intervento di Giovanni Del Giaccio, redattore de Il Messaggero, che ha offerto il punto di vista e le difficoltà dei cronisti che sono in campo nel Lazio e devono confrontarsi ogni giorno con i problemi di accesso alle fonti nonché con i tentativi di bavaglio, anche legali.

Il laboratorio del pomeriggio è stato aperto da una relazione di Eugenio Albamonte, sostituto procuratore a Roma e componente della Giunta Esecutiva Centrale dell’Anm, che ha illustrato l’attuale situazione delle pubblicazioni su internet in relazione alla diffamazione, con approfondimenti sull’applicazione della legislazione vigente ad un mondo continuamente in evoluzione qual è quello della rete e dei social in modo particolare. Sempre il dottor Albamonte ha analizzato insieme ad alcuni colleghi presenti la nuova legge in discussione in Parlamento.

A seguire il professor Giuseppe Mennella, segretario di Ossigeno per l’informazione, ha analizzato la sentenza della Corte di Cassazione sul diritto di cronaca e la situazione della libertà di stampa in Italia in relazione alle decisioni della Corte di Giustizia Europea, con un approfondimento sul diritto all’oblio. Il corso di formazione del 26 gennaio è stato organizzato su proposta della Macroarea Articolo 21 dell’associazione Stampa Romana, che, alla luce dei buoni risultati di questa prima esperienza, sta valutando successivi approfondimenti sul tema o “repliche” nei territori regionali, cui anche Anm Lazio ha già offerto disponibilità.

Graziella Di Mambro, coordinatrice Macroarea Articolo 21 di Asr

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