Cari colleghi,
qualche precisazione doverosa e alcuni elementi di verità sulla vicenda del rinnovo del comitato di redazione del Tg1.
Due dei tre componenti il CdR, Alberto Matano e Paolo Giani, si sono dimessi il 24 ottobre scorso.
Se si fosse dimesso un solo membro ci sarebbe stato il subentro del primo dei non eletti, Alessandro Gaeta.
Così il comitato di redazione non esiste più de jure riducendosi alla sola Grazia Graziadei, e svolge solo l’ordinaria gestione.
Il 30 novembre l’assemblea del tg1 decide di riconvocarsi per l’elezione del comitato di redazione solo al termine delle procedure per job posting interni (una procedura aziendale di nomine all’interno della redazione).
Alcuni colleghi della testata principale del servizio pubblico hanno sollevato a Stampa Romana nei giorni scorsi (a tre mesi dall’assemblea del 30 novembre e a quattro mesi e mezzo dalle dimissioni di due dei suoi tre membri) la questione della legittimità giuridica del comitato di redazione.
Il segretario ha deciso allora di rivolgere un invito deciso al cdr perchè provvedesse (potete leggere di seguito la mail).
L’invito non è un commissariamento.
Il commissariamento avrebbe previsto l’immediata convocazione dell’assemblea e un ordine del giorno.
Giuridicamente il segretario della Romana può farlo? Quali sono gli strumenti normativamente legittimi? Vi rinvio al parere del legale di Stampa Romana, Francesco Bronzini.
L’invito nasce dalla semplice esigenza di far rispettare un sistema di regole – un periodo congruo, non eterno di transito da un cdr all’altro -, che tutela le piccole redazioni e le grandi redazioni. E garantisce la piena agibilità sindacale delle redazioni nei rapporti tra i colleghi, nei rapporti con i Direttori e le aziende, nei rapporti tra i cdr e le assemblee di redazione.
Stampa Romana prende atto della decisione dell’assemblea del tg1 di attendere il job posting (lo ricordiamo, una decisione aziendale) ma si chiede con una certa forza se ci sia un termine a questa attesa. Solleverà il tema dell’agibilità sindacale alla Federazione Nazionale della Stampa.
Le regole sindacali e dello statuto dei lavoratori chiariscono perfettamente che la rappresentanza di base può essere anche appannaggio di chi non è iscritto al sindacato.
Per chi invece è iscritto al sindacato, garante di regole statutarie e regolamentari resta il sindacato territorialmente competente, nel caso del tg1 l’Associazione Stampa Romana.
Il Segretario
Lazzaro Pappagallo
Il testo della lettera al cdr del tg1
Cari colleghi,
Alcuni giornalisti del tg1 mi hanno sollevato la questione della rappresentanza sindacale della redazione.
Il 24 ottobre scorso si sono dimessi due componenti su tre del comitato di redazione, i colleghi Paolo Giani e Alberto Matano.
Da allora, quattro mesi abbondanti, la rappresentanza non è stata rinnovata.
Inutile ricordarvi come la mancanza di un comitato di redazione danneggi la redazione.
Vi invito pertanto, per tutelare gli iscritti del sindacato e la corretta composizione della rappresentanza sindacale di base, a convocare nel giro di una settimana l’assemblea di redazione per presentare e discutere le candidature.
Un caro saluto.
Il comunicato dell’assemblea del tg1
L’assemblea del Tg1 giudica molto grave l’ingerenza del segretario di Stampa Romana Lazzaro Pappagallo nella vita sindacale interna della testata. Con un intervento che non ha precedenti, il segretario di Stampa Romana ha prima intimato al comitato di redazione dimissionario del Tg1 di convocare “nel giro di una settimana” l’assemblea per procedere al rinnovo dell’organismo di base e, successivamente, ha affermato che “di fronte a un comitato di redazione non esistente da quattro mesi la rappresentanza sindacale è in capo al segretario di stampa romana”.
Un commissariamento che respingiamo con forza e che il segretario di Stampa Romana non ha alcun potere, oltretutto, di disporre. Dopo le dimissioni di due componenti del CDR, è stata l’assemblea del Tg1, il 30 novembre, a decidere di posticipare le elezioni aggiornandosi una volta concluse le procedure di job posting. L’assemblea è autonoma e sovrana e il comitato di redazione per altro, ricordiamo a Pappagallo, resta in carica fino all’elezione del nuovo CDR, senza creare alcun vuoto .
L’assemblea del Tg1 pertanto respinge con forza quella che giudica una ingiustificabile intromissione nelle dinamiche interne della redazione e una lesione della sua autonomia, tale da far venir meno la fiducia nel segretario di Stampa Romana. L’assemblea del TG1 non si riconosce nella rappresentanza sindacale del segretario di Stampa Romana, ma in quella del CDR legittimamente eletto.