Otto anni di stabilità contrattuale garantita agli inquilini delle categorie tutelate che non intendano acquistare l’appartamento messo in vendita dall’Inpgi. E’ questo l’aspetto più importante di un accordo siglato ieri pomeriggio dai sindacati a Roma nella sede di Investire, la società di gestione del Fondo immobiliare dell’Istituto dei giornalisti. Non riguarda soltanto gli inquilini dell’attuale prima tranche di dismissioni, ma anche quelli delle tre successive, che non sono state ancora rese note da Investire. Avendo respinto la controproposta “prendere o lasciare” formulata dalla proprietà il 19 dicembre sui prezzi di vendita degli immobili, perché gravemente incongrui e incoerenti da zona a zona, il sindacato si è preoccupato di rafforzare le tutele.
Sui contratti delle cinque categorie protette (dai nuclei familiari con reddito lordo non superiore a 60 mila euro, agli iscritti Inpgi) il locatore non potrà inviare la disdetta alla fine del primo periodo, già previsto in sei anni. Non più sei anni più due, dunque, ma otto anni pieni. Dall’inizio della prossima settimana le famiglie interessate potranno ritirare il modulo che sarà consegnato da Investire ai mediatori immobiliari di caseggiato, e formulare la domanda di contratto di tutela da sottoscrivere e riconsegnare agli stessi incaricati entro il 20 marzo, termine valido anche per chi prenoterà invece l’acquisto. Poiché la domanda comporta la consegna di alcuni documenti, soltanto per questi ultimi verrà tollerato un termine di ulteriori dieci giorni.
E’ stato il Siai, in particolare, a pretendere gli 8 anni pieni, minacciando altrimenti di non firmare l’accordo. Il canone di rinnovo sarà l’ultimo pagato dall’inquilino, ma è stata inserita un’ulteriore tutela, per le famiglie che magari abbiano subito in questi anni una forte perdita di reddito, dovuta alla crisi economica, alla disoccupazione o ad altri eventi. A queste famiglie con canoni a libero mercato, e reddito massimo sino a 42 mila euro lordi l’anno (ovvero 36 mila euro incrementabili di 3 mila a componente, sino a non superare quel tetto) verrà applicato il canone concordato, che comporterà una riduzione dell’affitto.
Le domande di contratto di tutela saranno accolte soltanto se Investire deciderà di proseguire nella dismissione dell’immobile, cosa che verrà resa nota entro la fine di marzo o al massimo i primissimi giorni di aprile. Se poi l’immobile, per carenza di domande d’acquisto, sarà tolto dal mercato, verrà ovviamente meno anche il contratto di tutela, e ognuno resterà con le scadenze dell’attuale contratto. E’ stato poi sottoscritto dalle parti un verbale in cui Investire garantisce a tutti i contratti il diritto di prelazione e conferma quanto già riportato dal sito del Siai: “Le vendite a terzi avverranno a un prezzo non inferiore a quello proposto all’inquilino nel caso di appartamenti occupati. Gli appartamenti liberi verranno venduti al prezzo da libero senza lo sconto previsto per gli inquilini”.
L’accordo sugli immobili in vendita è stato inserito nell’”Accordo integrativo nazionale” che era scaduto alla fine del 2016 ed è stato prorogato ieri per un anno, per garantire il rinnovo dei contratti che scadranno nel 2017 e non saranno interessati dai processi di dismissione (che coinvolgono circa la metà del patrimonio immobiliare Inpgi). Qui, una piccola ma significativa innovazione: i canoni non verranno aggiornati con l’aumento Istat già al momento della stipula, come previsto fino ad oggi, ma un anno dopo. Piccola, perché l’ incremento dell’indice dei prezzi è quasi irrilevante, ma significativa perché i sindacati intendono battersi per portare tutti i contratti, senza esclusione, a canone concordato, con una riduzione dell’affitto per molte famiglie. Nel citato verbale della riunione di ieri le parti si impegnano infatti a incontrarsi “entro ottobre 2017 per avviare la trattativa relativa all’accordo nazionale e relativi accordi territoriali in scadenza al 31 dicembre 2017”.
La proroga dell’intesa per il 2017, le norme di tutela sugli immobili in vendita e il verbale sono stati sottoscritti da Investire con Sunia, Siai, Unione Inquilini, Sicet, Uniat, Ania, Federcasa Confsal. Al più presto metteremo in rete i relativi documenti.