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Grande Emittenza ASR: non trascuriamo le incognite della vertenza Sky

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L’accordo siglato da sindacato e azienda chiude la vertenza Sky con un bilancio che offre aspetti positivi ma anche numerosi punti oscuri.

Il coordinamento della macroarea Grande Emittenza non può non condividere le parole del segretario Lazzaro Pappagallo.

È vero, sono stati salvati 14 posti di lavoro giornalistico e sono state ottenute condizioni migliorative rispetto al contratto per quanto riguarda i trasferimenti.

Resta però il rimpianto della perdita di un importante protagonista dell’informazione che, per una scelta che ha poco a che fare con una logica editoriale, abbandona la Capitale, infliggendo a un territorio già colpito dalla crisi un ulteriore perdita. Né si può trascurare la ricaduta negativa sul fronte occupazionale per quel che riguarda il personale tecnico e amministrativo, oltre a un considerevole indotto. Con questa scelta, infatti, circa 1.500 famiglie vengono colpite duramente, e sono costrette tra la difficile scelta della perdita del lavoro o di un trasferimento doloroso.

Oltre a ciò, restano altre incognite sul futuro lavorativo di quanti andranno a lavorare nella nuova sede, con un rivoluzionario sistema editoriale su cui si appuntano molte riserve del sindacato e dei lavoratori. È certamente positivo che l’azienda intenda regolamentarlo nel rispetto del contratto, ma questo non toglie che Sky rappresenta un precedente che deve essere seguito con estrema attenzione da tutte le rappresentanze dei lavoratori, per valutare l’impatto in termini occupazionali e sulle modalità lavorative.

Per questo motivo la Macroarea Grande Emittenza, pur non trascurando la conclusione della vertenza, si impegna a non abbassare il livello di attenzione e chiede nuovamente con forza che le forze politiche – finora colpevolmente silenziose o inerti – comincino a occuparsi di una vicenda che, per le sue ricadute, non può essere – come è stata – ignorata o considerata marginale.

La Macroarea esprime la sua solidarietà nei confronti dei lavoratori delle altre categorie, che di questa trasformazione pagheranno il prezzo più alto, e annuncia di voler proseguire con ulteriori iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica su una vicenda le cui ripercussioni devono ancora essere valutate appieno.

Il coordinamento
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