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ASR: bene legge lavoro autonomo, ora carta universale dei diritti anche per i giornalisti

lavoro autonomo

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Stampa Romana giudica positivamente l’approvazione, in via definitiva, del Ddl lavoro autonomo da parte del Senato. Si tratta di un provvedimento parziale, ma significativo, per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps, in particolare sul Welfare e sul fisco. Le lavoratrici freelance potranno accedere all’indennità di maternità anche senza astensione dal lavoro.

In caso di malattia o infortunio di gravità tale da impedire il lavoro per oltre due mesi, il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi sarà sospeso per la durata della malattia fino a due anni. Il versamento dei contributi potrà essere rateizzato in rate mensili pari a tre volte i mesi della sospensione. Previsto un congedo parentale per un massimo di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino. Il congedo si applica al genitore iscritto a un’altra cassa previdenziale.

La legge prevede anche la deducibilità al 100% delle spese di formazione entro 10 mila euro annui e di quelle per orientamento all’auto-imprenditorialità entro i 5 mila euro. Sono state rese deducibili le spese sostenute per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni.

Previsto inoltre l’accesso della partita Iva individuale ai bandi pubblici per le prestazioni di servizi ed è stata riconosciuta la possibilità di partecipare a reti di imprese. Molto problematica ci sembra il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione Dis-Coll ai ricercatori precari universitari – cosa in sé molto positiva – ma non un sostegno al reddito alle partite Iva.

Tutto questo in una legge pensata per il lavoro autonomo e non per i collaboratori. Questa disparità va senz’altro superata insieme a quella più grande di un provvedimento che riconosce i primi diritti sociali solo a un segmento del lavoro autonomo, senza estenderli a quello più articolato del lavoro professionale ordinistico gravemente colpito dalla crisi. Il sostegno al reddito e l’equo compenso, i diritti sociali e le tutele contrattuali, l’equità previdenziale e una pensione minima di cittadinanza, le garanzie contro i comportamenti abusivi e i ritardi dei pagamenti da parte dei committenti sono esigenze basilari anche per i freelance nel campo del giornalismo che rappresentano la stragrande maggioranza dei nostri colleghi.

Più in generale va affermato il principio che i diritti vanno riconosciuti prima alla persona, indipendentemente dalla sua situazione contrattuale e dalla tipologia del lavoro (e del non lavoro) svolto. Dopo l’approvazione delle misure per i freelance, Stampa Romana auspica che questa stagione continui, rilanciando un’iniziativa comune per una carta dei diritti universali del lavoro autonomo e indipendente, uno strumento utile per considerare le partite Iva sia come persone che come lavoratori.

 

Segreteria Associazione Stampa Romana

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