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Consiglio Regionale del Lazio: Ufficio di presidenza, cambiando norme, “licenzia” l’addetto stampa di Storace

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L’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale del Lazio ha scritto una bruttissima pagina nella storia delle relazioni sindacali.

La vicenda, oggetto delle attenzioni di Stampa Romana, riguarda il collega Fernando Magliaro, addetto stampa del vicepresidente Francesco Storace.

A 8 mesi dalla fine della legislatura l’Ufficio di Presidenza ha deciso la soppressione della figura dell’addetto alla comunicazione dei due vicepresidenti del Consiglio regionale, Storace e Ciarla. Contemporaneamente, l’Ufficio di Presidenza porta da 2 a 3 gli addetti stampa del presidente Leodori, con l’ovvio ripescaggio di uno solo dei due addetti stampa licenziandi. Dimostrando, in questo modo, quanto questa delibera sia ad personam.
Riavvolgiamo il nastro.

Da svariati mesi il collega Fernando Magliaro sta subendo da parte di Storace un crescendo di mobbing e di demansionamento. Fino a una sequenza di richiami disciplinari che anche gli Uffici regionali si sono rifiutati di tradurre in un licenziamento di Magliaro per giusta causa.
Esaurita la strada dei procedimenti disciplinari, lo stesso Storace – pur di non passare formalmente per “quello che licenzia” – il presidente Daniele Leodori, il vicepresidente Mario Ciarla e il consigliere Giuseppe Simeone, con la delibera 57 del 15 maggio, cambiano il regolamento di organizzazione dell’Ufficio di presidenza cancellando d’arbitrio la figura dell’addetto alla comunicazione con la formula che abbiamo descritto.

Il risultato è che a fine del mese il rapporto di lavoro di Magliaro è risolto perché è cancellata solo la sua posizione.

Non a caso, in Consiglio regionale, si parla di questa delibera come della “delibera Magliaro”.
Si potrebbe dire che si tratta di una sanzione impropria rispetto ai richiami disciplinari, peraltro sub judice, ma non entriamo nel merito di una discussione che avrà una coda nelle aule di giustizia.

Ci chiediamo invece se questa vicenda incredibile e paradossale costituisca un ennesimo attacco alla figura dell’ufficio stampa.

Non solo la legge che riconosceva il contratto giornalistico per i colleghi dei gruppi non è applicata, non solo l’emendamento alla legge di stabilità regionale per l’applicazione del contratto giornalistico negli uffici stampa della Regione è stato bloccato soprattutto per input del presidente Leodori, non solo è stato penalizzato l’ufficio stampa del Consiglio con il dimezzamento delle posizioni organizzative, ma adesso la politica ritiene di potersi sbarazzare di un collega cambiando le regole a partita in corso.

E se i colleghi non si adeguano, la politica ha questi mezzi per convincerli e far capire loro chi comanda.

La nostra solidarietà a Fernando Magliaro: non sarà lasciato da solo e vigileremo attentamente su tutte le assunzioni che l’Ufficio di Presidenza farà in coda di legislatura.

 

Il Segretario ASR
Lazzaro Pappagallo

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