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Solidarietà ai colleghi di Askanews in sciopero

askanews sciopero

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Pieno sostegno alla mobilitazione dei giornalisti di Askanews, oggi in sciopero per protestare contro la decisione dell’editore di non pagare gli stipendi di gennaio. Il comportamento dell’editore è inaccettabile nella forma e nella sostanza perché si pretende di far pagare ai giornalisti e ai lavoratori evidenti errori imputabili alla gestione aziendale. Non si possono considerare i giornalisti responsabili del pasticciaccio brutto che, come era stato ampiamente previsto in tempi non sospetti, ha preso forma con la gara d’appalto dei servizi alle agenzie di stampa. È per questo auspicabile che adesso il ministro Luca Lotti e il governo trovino il tempo per ascoltare i giornalisti di Askanews e per porre rimedio ad una situazione assurda, in cui sono chiare anche le loro responsabilità, che rischia di tradursi nella distruzione di numerosi posti di lavoro.

Federazione Nazionale Stampa Italiana
Associazione Stampa Romana


Lettera aperta dei giornalisti di Askanews all’editore Luigi Abete

“Askanews, una voce importante dell’informazione primaria in Italia, rischia di spegnersi. Oltre 130 famiglie, tra giornalisti e poligrafici, subiscono il comportamento dell’azienda, controllata dall’azionista di riferimento Luigi Abete, che non garantisce il pagamento degli stipendi.

In piena campagna elettorale, con continui allarmi sulle fake news, la nostra agenzia, che da quasi 50 anni assicura un notiziario completo, credibile e indipendente, vede in bilico la sua sopravvivenza e lancia un appello al governo, alle forze politiche, alle istituzioni e alle parti sociali. 

La decisione dell’azienda è tanto più grave in quanto colpisce lavoratori che dal 2013, con  accordi di solidarietà, cassa integrazione e prepensionamenti, hanno pagato e pagheranno di tasca propria per tenere in piedi l’agenzia.

Le mosse unilaterali dell’azienda rilanciano dubbi e domande sulla gestione, attuale e passata di Askanews, guidata prima dallo stesso editore Abete e attualmente dall’amministratore delegato Daniele Pelli:

  • Che fine hanno fatto i 10 milioni della ricapitalizzazione di TMNews lasciati da Telecom nel 2008?
  • Dove sono andati a finire gli investimenti promessi alla fusione di Asca e TMNews?
  • Nei soli ultimi quattro anni i giornalisti sono stati chiamati a contribuire per oltre 4 milioni di euro, con accordi di solidarietà e cassa integrazione, perché l’editore non fa la sua parte?
  • Perché in una fase critica per la liquidità l’azienda ha deciso di ingessare, con un’operazione infragruppo, ben 2,2 milioni di euro nell’acquisizione del 19% della rivista Internazionale?
  • Le risorse impiegate negli ultimi anni per rafforzare il commerciale hanno fatto crescere il fatturato dell’agenzia o si sono rivelate unicamente un costo?
  • Come concilia l’editore Luigi Abete la scelta di minacciare il mancato pagamento degli stipendi dei suoi dipendenti per i servizi già resi con le sue pubbliche prese di posizione a favore di un’imprenditoria socialmente responsabile?
  • All’editore di quella che fu l’Asca (Agenzia della stampa cattolica associata) vogliamo ricordare l’appello fatto dal Papa a Genova agli imprenditori a non “confondersi con lo speculatore” il quale “non ama la sua azienda, non ama i lavoratori, ma vede azienda e lavoratori solo come mezzi per fare profitto”. Vogliamo ancora credere che non sia così.

La redazione aspetta risposte dall’Editore in primis, ma anche dal governo a cui ha rilanciato una richiesta di incontro e chiede alle forze politiche e alle istituzioni di prendere posizione su questa gravissima vicenda che non possono ignorare mentre è ancora aperta la gara per l’assegnazione dei lotti per le agenzie di stampa, voluta dall’esecutivo”.

I redattori di Askanews


Solidarietà ai colleghi di Askanews

“Il Comitato di redazione dell’Adnkronos esprime solidarietà ai colleghi di Askanews, in sciopero a seguito dell’annuncio che non sarà erogato entro il 27 gennaio lo stipendio ai giornalisti dell’agenzia. Una notizia allarmante, rispetto alla quale ci stringiamo attorno ai colleghi, nell’auspicio che questa decisione venga quanto prima revocata, nel rispetto, prima di tutto, della loro professionalità. Alle colleghe e ai colleghi di Askanews il Cdr dell’Adnkronos manifesta pieno supporto in tutte le iniziative di protesta che riterranno di adottare”.

Il Cdr dell’Adnkronos


Comunicato di solidarietà del coordinamento dei Cdr Mediaset

“Il Coordinamento dei cdr di Mediaset esprime solidarietà ai colleghi di Askanews, in sciopero a seguito dell’annuncio che non sarà erogato entro il 27 gennaio lo stipendio ai giornalisti dell’agenzia. La decisione dell’azienda è tanto più grave in quanto colpisce lavoratori che dal 2013, con accordi di solidarietà, cassa integrazione e prepensionamenti, hanno pagato e pagheranno di tasca propria per tenere in piedi l’agenzia. Alle colleghe e ai colleghi di Askanews il coordinamento dei cdr Newsmediaset manifesta pieno supporto in tutte le iniziative di protesta che riterranno di adottare”.

Il coordinamento dei Cdr di Mediaset


Solidarietà del Cdr del Messaggero ai colleghi di Askanews

“Il Cdr del Messaggero esprime solidarietà ai colleghi giornalisti e ai poligrafici dell’agenzia di stampa Askanews, in sciopero dopo la decisione dell’azienda di non pagare gli stipendi del mese di gennaio, che interessa complessivamente 130 lavoratori.

Una decisione che, come sottolinea il Cdr di Askanews, è “tanto più grave in quanto colpisce lavoratori che dal 2013, con accordi di solidarietà, cassa integrazione e prepensionamenti, hanno pagato e pagheranno di tasca propria per tenere in piedi l’agenzia”.

Auspicando una rapida revoca della decisione dell’azienda, il Comitato di redazione del Messaggero manifesta piena solidarietà e massimo supporto ai colleghi di Askanews nelle iniziative che intenderanno adottare”.

Il Cdr del Messaggero


Il comunicato del Cdr di Tg2000

“Il Cdr di Tg2000 (Tv2000), a nome della redazione giornalistica,  esprime solidarietà ai colleghi giornalisti e ai poligrafici dell’agenzia di stampa Askanews, in sciopero dopo la decisione dell’azienda di non pagare gli stipendi del mese di gennaio, che interessa complessivamente 130 lavoratori.

Una decisione che, come sottolinea il Cdr di Askanews, è “tanto più grave in quanto colpisce lavoratori che dal 2013, con accordi di solidarietà, cassa integrazione e prepensionamenti, hanno pagato e pagheranno di tasca propria per tenere in piedi l’agenzia”.

Auspicando una rapida revoca della decisione dell’azienda, il Comitato di redazione di Tv2000 manifesta piena solidarietà e massimo supporto ai colleghi di Askanews nelle iniziative che intenderanno adottare”.

Il comitato di redazione di TG2000 (TV2000)


Solidarietà del Cdr Radio Radicale

“Il Cdr di Radio Radicale esprime la sua vicinanza e solidarietà ai colleghi di Askanews in questo momento difficile auspicando una rapida e positiva soluzione della loro vertenza, per mantenere una voce autorevole della nostra informazione”.

Il Cdr di Radio Radicale


Solidarietà dalla redazione dell’Espresso

“Il Cdr dell’Espresso, a nome di tutta la redazione, esprime solidarietà ai colleghi giornalisti e ai poligrafici dell’agenzia di stampa Askanews, in sciopero dopo la decisione dell’azienda di non pagare gli stipendi del mese di gennaio a 130 lavoratori, che dal 2013, con accordi di solidarietà, cassa integrazione e prepensionamenti, hanno pagato e pagheranno di tasca propria per tenere in piedi l’agenzia.

Nel comunicato del Cdr i colleghi di Askanews denunciano la grave situazione e prendono atto che «ancora una volta il management, l’editore e l’azionista di riferimento, Luigi Abete, scaricano sui redattori e sui dipendenti poligrafici i problemi congiunturali dell’agenzia. Un comportamento inaccettabile e che mette a rischio oltre 130 famiglie. Il mancato completamento dell’assegnazione di tutti i lotti alle agenzie di stampa non deve essere un pretesto per imporre ai lavoratori oneri sul reperimento di finanziamenti che spettano invece ai vertici e all’azionista di riferimento».

Il Cdr dell’Espresso manifesta piena solidarietà e massimo supporto ai colleghi di Askanews nelle iniziative che intenderanno adottare”.

Il Cdr dell’Espresso


Usigrai: solidarietà ai colleghi di Askanews

“L’Usigrai, a nome delle giornaliste e dei giornalisti della Rai, esprime piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori dell’agenzia di stampa Askanews. E’ inaccettabile la minaccia dell’editore di non pagare gli stipendi. E’ inaccettabile la pretesa che i sacrifici debbano ricadere sempre e solo sulle spalle dei lavoratori. Da ben 4 anni, infatti, i colleghi di Askanews hanno fatto la propria parte, attraverso contratti di solidarietà e cassa integrazione. Ora tocca all’editore. E al governo dare risposte urgenti, a partire dall’incontro richiesto. Saremo al fianco dei lavoratori di Askanews per tutte le iniziative che, insieme a FNSI e Associazione Stampa Romana, decideranno di intraprendere”.

Esecutivo Usigrai


Solidarietà dal Corriere dello Sport-Stadio

“Il cdr del Corriere dello Sport-Stadio esprime piena e profonda solidarietà ai colleghi di Askanews che si trovano costretti a fronteggiare il mancato pagamento degli stipendi di gennaio in violazione di quanto previsto dall´accordo di Cassa Integrazione. Un redazione, quella di Askanews, che coinvolge oltre 130 famiglie e che dal 2013 ha accettato accordi di solidarietà, cassa integrazione e prepensionamenti. A tutti i colleghi di Askanews sprimiamo vicinanza nella speranza che a breve si possa trovare una soluzione soddisfacente e dignitosa”.

Il cdr del Corriere dello Sport-Stadio


RadioArticolo1: solidarietà ai colleghi di Askanews

“La redazione di RadioArticolo1 esprime solidarietà ai colleghi giornalisti e ai poligrafici dell’agenzia di stampa Askanews, in assemblea permenente dopo la decisione dell’azienda di non pagare gli ultimi stipendi. Un provvedimento che interessa complessivamente 130 famiglie.

La decisione della società editrice – come sottolinea il Cdr di Askanews – è tanto più grave in quanto colpisce lavoratori che negli ultimi quattro anni,  con accordi di solidarietà, cassa integrazione e prepensionamenti, hanno contribuito con oltre 4 milioni di euro ai bilanci societari per evitarne la chiusura. 

La redazione di RadioArticolo1 manifesta piena solidarietà e massimo supporto ai colleghi di Askanews nelle iniziative che intenderanno adottare, auspicando una rapida e positiva soluzione per mantenere in vita una voce autorevole del panorama informativo italiano”.

La redazione di RadioArticolo1


Comunicato Cdr il Fatto su Askanews

“I Comitati di redazione del Fatto Quotidiano e de ilfattoquotidiano.it manifestano piena solidarietà ai colleghi dell’agenzia di stampa Askanews ai quali l’editore Luigi Abete, attraverso il management aziendale, ha annunciato che non pagherà gli stipendi dopo anni di contratti di solidarietà e di sacrifici. Questa situazione, che mette a rischio una voce importante dell’informazione primaria oltre ai 130 dipendenti e alle loro famiglie, si deve alle scelte discutibili dell’editore, puntualmente censurate dal Cdr, ma anche agli effetti del bando europeo per le agenzie di stampa voluto dal governo Gentiloni e dal ministro Luca Lotti, titolare della delega per l’Editoria, in luogo dell’auspicato intervento per il riordino del settore. Siamo certi che la Fnsi e l’Associazione Stampa Romana manterranno con fermezza le posizioni assunte a difesa dei colleghi”.

I Cdr del Fatto Quotidiano e de ilfattoquotidiano.it


Solidarietà del comitato di redazione di LA7

“Il comitato di redazione de La7 è al fianco dei colleghi e di tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’agenzia di stampa Askanews impegnati in una difficile vertenza con l’editore che minaccia di non pagare gli stipendi del mese di gennaio. Una minaccia gravissima nei confronti di dipendenti che per anni – attraverso accordi di solidarietà, cassa integrazione e prepensionamenti – hanno accettato notevoli sacrifici per salvare l’agenzia. Il cdr de La7 manifesta piena solidarietà ai colleghi di Askanews e massimo supporto alle iniziative che insieme con FNSI e Associazione Stampa Romana intenderanno adottare”.

Il Cdr di LA7

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