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Askanews, chiediamo risposte rapide a editore e Governo

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I giornalisti dell’agenzia di stampa askanews, dopo lo sciopero di venerdì scorso e l’assemblea di questa mattina, proseguono la mobilitazione con lo stato di agitazione per protestare contro la decisione annunciata al Comitato di redazione dall’azienda di non procedere al pagamento degli stipendi regolarmente, decisione che, secondo quanto è stato comunicato, è stata presa nonostante la presenza in cassa della liquidità necessaria. L’azienda intenderebbe impiegarla per altre poste fiscali e contributive.

Si tratta di un attacco senza precedenti ai diritti dei colleghi, e viene da un editore che ha potuto contare in questi anni sul senso di responsabilità e sulla eccezionale disponibilità della redazione ad affrontare sacrifici finalizzati al risanamento: siamo addirittura a cinque anni pieni di ammortizzatori sociali, fra solidarietà, prepensionamenti e cassa integrazione.

Anni nei quali i giornalisti di askanews hanno intrapreso con energia la strada dell’innovazione digitale, hanno assecondato i piani dell’azienda sulla diversificazione del prodotto; tema quest’ultimo sul quale è forse arrivato il momento di fare una verifica condivisa per quanto riguarda i risultati ottenuti in termini di capacità produttiva e di ricavi ma anche per quanto riguarda il rispetto effettivo di mansioni e regole professionali stabilite dalla legge e dal contratto.

All’azienda la redazione ha chiesto chiarezza sia sul rispetto delle norme che riguardano l’applicazione degli accordi sindacali, sia su alcune operazioni societarie finora non chiarite. Il sindacato dei giornalisti vigilerà perché queste spiegazioni siano fornite, direttamente dall’azienda o pubblicamente dall’editore Luigi Abete, che è azionista di riferimento e, in prima persona o attraverso i suoi collaboratori, ha gestito in questi anni Asca, Tmnews e poi askanews frutto della fusione tra le due agenzie.

Ma per askanews non esiste solo il tema delle corrette relazioni sindacali che vanno ristabilite innanzitutto rispettando le scadenze e i diritti dei dipendenti, siano essi o meno giornalisti, dell’agenzia di stampa. Stampa Romana non può tacere il fatto che askanews si trova in una situazione di grave instabilità non solo per responsabilità dell’editore ma anche a causa dell’esito confuso e incerto del riordino del settore.

Il Governo, invece che a una legge di sistema che da anni come sindacato proponiamo di elaborare, si è affidato a una “gara” che, invece di offrire finalmente una prospettiva di stabilità in vista delle necessarie aggregazioni e semplificazioni di questo settore di mercato, ha determinato e rischia ancora di determinare un aggravamento delle difficoltà per più di una azienda. Peraltro l’intera procedura è tuttora a rischio di fallimento a causa del contenzioso giuridico-amministrativo che ha già prodotto e potrebbe ancora produrre, cosa sulla quale il sindacato e i Comitati di redazione delle agenzie di stampa sono stati facili profeti, senza trovare a suo tempo alcun ascolto dal ministro Lotti.

Stampa Romana esprime la massima solidarietà ai giornalisti di askanews e mette a disposizione come di consueto le sue strutture per ogni iniziativa di lotta che il Comitato di redazione deciderà di intraprendere.

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