Chi segue il calcio non professionistico sa che le partite sono piene di concitazione e passione sul campo e sugli spalti. Le rivalità possono sfociare in tensioni ed aggressioni, soprattutto se sedimentate nel tempo.
Veronica Casarin, addetta stampa del CreCas, ha avuto la sfortuna di imbattersi in un tifoso dell’Atletico Vescovio su di giri, troppo su di giri. La ha apostrofata domenica scorsa su un campo della Capitale con epiteti sessisti e ingiuriosi per l’unica colpa di aver cercato di sedare animi surriscaldati.
Le scuse del Presidente dell’Atletico Vescovio non possono cancellare l’episodio increscioso. La collega, commentando quanto le è capitato, scrive: “Non siamo nel professionismo e noi giornalisti non siamo isolati da tutti gli altri. Fortunatamente, nel dilettantismo è facile individuare le persone che non rispettano le regole o commettono atti di violenza fisica e/o verbale fuori e dentro lo stadio. Non si può rischiare che questi brutti episodi si ripetano ogni domenica. Non è giusto nei confronti di giocatori, appassionati, addetti ai lavori, giornalisti e donne. Il calcio è ben altro“.
La solidarietà di Stampa Romana a Veronica Casarin.