Il Cdr dell’agenzia di stampa Askanews ringrazia sentitamente tutti gli esponenti di forze politiche che hanno deciso di rispondere all’appello lanciato dai giornalisti, vittime della drammatica situazione che colpisce una delle principali agenzie di stampa del Paese con la mancata definizione della gara avviata dalla presidenza del Consiglio ormai 10 mesi fa. L’azienda ha brutalmente deciso di chiedere al ministero del Lavoro una cassa integrazione al 70%, dichiarando esuberi pari a due terzi dei giornalisti.
In questi giorni fitti di impegni per la politica, date le imminenti elezioni, diversi candidati hanno trovato modo di rispondere all’appello dei giornalisti di Askanews, venendoli a trovare in redazione, ricevendoli a margine di comizi e convegni oppure inviando comunicati: Pier Paolo Baretta, del Partito democratico; Emilio Carelli, candidato del Movimento 5 Stelle; Cesare Damiano, del Pd e Presidente della commissione Lavoro della Camera; Loredana de Petris, di Liberi e Uguali; Stefano Fassina, di Liberi e Uguali; Lorenzo Guerini, coordinatore Segreteria del Pd; Stefano Pedica, del Pd; Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia; Virginia Raggi, sindaca di Roma del Movimento 5 Stelle; Matteo Salvini, leader della Lega; Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e candidato premier di Forza Italia.
Il pesantissimo intervento chiesto dall’editore colpirebbe una redazione che responsabilmente ha garantito per anni la sostenibilità dell’agenzia tramite accordi di solidarietà, cassa integrazione e prepensionamenti. E che ora, tramite lo stesso Cdr e la delegazione sindacale, ha mostrato un costante impegno per cercare soluzioni sostenibili alla grave incertezza in cui il trascinarsi del non completamento della gara ha portato Askanews. Ma la riduzione di lavoro prospettata finirebbe per compromettere il futuro dell’agenzia quale fonte autorevole nel panorama informativo.
Oltre al destino di Askanews è in discussione l’assetto stesso del sistema dell’informazione primaria. Chiediamo quindi che, superato il passaggio elettorale, il prossimo Parlamento affronti in maniera organica il tema delle agenzie. Bisogna ridefinire soluzioni che garantiscano il pluralismo informativo e la tutela dei livelli occupazionali, obiettivi che erano stati assicurati quando si è deciso di procedere sul bando europeo e che al momento non si sono realizzati. E intanto assicurare un futuro alla nostra agenzia: #saveAskanews.
Il Cdr di Askanews