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Askanews, Abete faccia la sua parte. Per le agenzie serve una riforma del parlamento

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Il comparto delle agenzie di stampa continua a soffrire delle conseguenze della pasticciata iniziativa della gara d’appalto per i servizi informativi imposta dal ministro Lotti.

In questi giorni è toccato alla redazione di Askanews affrontarne le conseguenze, accettando un durissimo sacrificio per garantire la continuità aziendale – rispetto alla quale la proprietà non pare volersi assumere appieno le proprie responsabilità – fino all’attivazione dell’atteso contratto di fornitura con la Presidenza del Consiglio.

In un comunicato, i vertici societari hanno di fatto però annunciato di voler andare oltre la contingenza, contraddicendo un accordo firmato sei mesi fa nel quale si riconosceva che l’azienda, al termine di un percorso che prevedeva 8 prepensionamenti, sarebbe tornata in equilibrio dopo anni nei quali l’equilibrio è stato garantito dai sacrifici dei dipendenti e in particolare dei giornalisti. E questo nonostante siano tuttora rimaste insoddisfatte, come sottolinea il Comitato di redazione della testata, le richieste di chiarimenti sulla gestione e su alcune operazioni finanziarie condotte in tempi molto recenti.

Stampa Romana continuerà a stare al fianco dei colleghi e a vigilare affinché non si usino risorse pubbliche e retribuzioni dei colleghi a copertura di interessi diversi da quelli dello sviluppo dell’agenzia.

Non a caso a difesa di Askanews in questo periodo si sono mobilitate personalità istituzionali, dirigenti sindacali, forze politiche, migliaia di colleghi e di comuni cittadini che hanno firmato una petizione: le agenzie di stampa sono un pilastro fondamentale del sistema dell’informazione italiana e uno strumento decisivo del pluralismo.

Stampa Romana ringrazia quegli esponenti politici che hanno garantito la loro attenzione al tema e hanno manifestato interesse per la proposta di una legge di sistema, idea da tempo sostenuta dalla Fnsi e che come sindacato territoriale abbiamo iniziato ad elaborare in concreto.

Il nostro primo impegno, appena la legislatura sarà effettivamente partita, sarà quello di rilanciare l’iniziativa con tutte le forze politiche e sociali interessate perché la nostra proposta possa diventare realmente oggetto di un confronto finalizzato alla riforma del comparto.

Segreteria ASR

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