L’Ordine dei giornalisti del Lazio apre le iscrizioni per un corso di formazione gratuito: Il dovere di informare ed il diritto ad essere informati per la libertà di scelta e la dignità delle cure, la legge 219/2017.
A Roma, il 15 ottobre avrà luogo nella sala della Regina di Palazzo Montecitorio (e non nell’Aula dei Gruppi parlamentari come inizialmente comunicato) il primo corso di formazione sulle nuove normative che regolano la libertà di scelta e la dignità delle cure alla fine della vita. In una parola si farà il punto anche sulla legge 219 del 2017, che, approvata a fine legislatura è in vigore dal 1 gennaio del 2018, ma pochi lo sanno, mentre le istituzioni, sia le Regioni che il ministero della Salute dovranno presto occuparsene. È attesa la prima relazione di monitoraggio entro aprile 2019.
La legge 219 del 2017 è una normativa che ha chiarito, dopo trent’anni, quale sia il recinto entro cui si possono manifestare e comunicare, in un documento scritto, con valore vincolante, le dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT), prima di diventare incapaci di intendere e di volere. Le nuove norme permetteranno di scrivere cosa vorremmo che accadesse poi e a chi ognuno di noi affiderebbe la tutela delle proprie volontà e detterebbe a quali condizioni. È stato chiarito che l’idratazione e la nutrizione artificiali sono atti medici e che dunque possono essere anche rifiutati dal paziente, ma ha bilanciato la scelta autonoma e libera della persona con il dovere morale e materiale del medico, riconoscendo che alleviare il dolore resti comunque un obbligo di legge e che il tempo dedicato alla relazione e alla comunicazione medico-paziente sia da considerarsi come tempo di cura. Pochi articoli, circo otto, di cui quattro determinanti per sancire giuridicamente un nuovo modello culturale di relazione e di assistenza, che, se fosse stato già acquisito al tempo della vicenda della giovane Eluana Englaro, di Piergiorgio Welby o di Giovanni Nuvoli, avrebbe aiutato a chiarire le competenze ed evitato molto dolore a tanti. Così, per la prima volta in Italia, un corso di formazione ed informazione, promosso dall’Ordine dei giornalisti del Lazio, propone di ripercorrere le cronache senza giudizi morali ma con l’obiettivo di aggiornare e formare giornalisti, chiamati ad un ruolo di comunicatori pubblici per un’informazione chiara e chiarificatrice per i cittadini, indipendentemente dal valore che ognuno attribuisce alle proprie scelte personali.
Il progetto ed i patrocini
Il progetto formativo che ho proposto, in qualità di giornalista, all’ODG del Lazio è in attesa di accreditamento anche da parte dell’Ordine degli avvocati di Roma, per un aggiornamento partecipato, a platee congiunte, che faccia il punto sulle nuove conoscenze medico-scientifiche, biogiuridiche e soprattutto normative, dopo l’entrata in vigore della legge 219/2017, di cui necessitano gli operatori dell’informazione e gli avvocati, attori fondamentali, chiamati in causa anche nel nuovo ruolo possibile di amministratori di sostegno, su cui relazionerà Emilia Fargnoli, la Presidente della IX sezione del Tribunale Civile di Roma. Nell’ambito della giornata formativa sarà ascoltata anche la voce dei notai con Valentina Rubertelli, consigliera nazionale del Notariato. Il corso riconoscerà 8 crediti formativi ai giornalisti, (deontologia) che dal 30 agosto, potranno registrarsi sulla piattaforma Sigef dell’Ordine dei giornalisti. Il corso sarà gratuito per gli iscritti. I posti riservati saranno 150 per i giornalisti e 100 per gli avvocati (è in corso la procedura di richiesta dei crediti formativi presso l’Ordine degli avvocati di Roma). La giornata formativa ha ricevuto anche il patrocinio della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici e degli Odontoiatri, dell’Associazione Stampa Romana e dell’Associazione dei Matrimonialisti Italiani (AMI), molto attiva da tempo anche su queste tematiche.
Il programma
Il programma è stato strutturato partendo da una sintesi dei principali fatti di cronaca degli ultimi anni, ed analizzando alcune parole chiave come: morte, autodeterminazione, dolore e minori e si avvarrà di relatori tra i più noti esperti sulla materia nei diversi ambiti disciplinari e di alcune testimonianze importanti, come quella di Beppino Englaro rispetto alla parola autodeterminazione, di Mina Welby, rispetto alla parola dolore. Le relazioni saranno a cura di giuristi, medici, magistrati, notai, come: Piergiorgio Strata, medico e neuroscienziato, professore Emerito, Università di Torino, Stefano Canestrari, professore ordinario di Diritto penale all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, membro CNB, Gianni Baldini, avvocato cassazionista, docente di biolaw all’ Università di Siena, Italo Penco, presidente della Società Italiana Cure Palliative e direttore sanitario del Centro di cure palliative della Fondazione Roma, Danila Valenti, oncologa-palliativista, direttore ff della UOC Rete Cure Palliative dell’AUSL di Bologna, Ivan Cavicchi, sociologo della organizzazione sanitaria ed editorialista, Antonio Panti, medico, componente la Consulta deontologica della Federazione Nazionale degli ordini dei medici (FNOMCeO), Giampaolo Donzelli, neonatologo, presidente Fondazione Meyer, membro CNB, Emilia Fargnoli, magistrato, presidente della IX sezione del Tribunale civile di Roma, Valentina Rubertelli, notaio, consigliera nazionale del Notariato. Presiede la giornata Paola Spadari, presidente ODG Lazio, parteciperanno, inoltre, in qualità di moderatori, Carlo Picozza, consigliere Odg Lazio, l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale AMI e la consigliera dell’Ordine degli avvocati di Roma, Cristiana Arditi di Castelvetere. Si ringraziano, infine, l’avvocato Ivo Mazzone e l’avv. Mauro Mazzoni, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Roma per la cortese collaborazione. Sono stati invitati per i saluti istituzionali, oltre ai presidenti degli Ordini professionali e delle associazioni che sostengono il progetto, anche deputati e senatori e la ministra della Salute, l’onorevole Giulia Grillo.
Monica Soldano
Segreteria Associazione Stampa Romana