Nei giorni scorsi ci sono state prese di posizione dure da parte dei colleghi dei comitati di redazione del Sole 24 Ore in ordine alle lezioni che Roberto Napoletano, ex direttore del gruppo, avrebbe svolto nell’Università Luiss di Roma.
Non è compito del sindacato dei giornalisti entrare nel merito della legittimità delle scelte di un Ateneo privato.
È compito del sindacato invece non far passare in cavalleria quanto è avvenuto nel primo gruppo di editoria specializzata italiano.
Il Sole 24 Ore è stato ed è un fiore all’occhiello del nostro mercato, un unicum anche a livello internazionale.
Le contestazioni dell’Ufficio Abusi di Mercato della Consob all’ex direttore, all’ex amministratore delegato Treu e ad altri alti dirigenti del Gruppo è invece una lettura istruttiva.
Illumina su prassi di speculazione che, secondo l’organo di vigilanza, alteravano il posizionamento della testata con il surplus dei dati sulle copie digitali, falsavano il mercato pubblicitario, creavano un effetto distorsivo sulla quotazione in Borsa. Ci sono rappresentati nelle quotazioni di società parallele esempi plastici di un continuo conflitto di interessi.
Le responsabilità manageriali ed editoriali erano congiunte nel fornire al mercato informazioni errate, conoscendo bene la posta in palio.
Sono comportamenti che i colleghi hanno pagato molto caro, impegnati a difendere posti di lavoro e stipendi, transitando da uno stato di crisi all’altro, e che non devono avere più cittadinanza nel nostro mondo se il nostro mondo vuole essere credibile agli occhi di tutti gli interlocutori istituzionali.
Sappiamo che la nuova dirigenza del Sole, i nuovi vertici giornalistici del gruppo non hanno nulla a che fare con questa esperienza.
Ma, appunto, questa lettura è un utile memento delle cose di cui non avvertiamo per nulla la mancanza.