Riprendiamo e rilanciamo la nota dell’Associazione stampa parlamentare. La politica e i rappresentanti del Governo non possono sottrarsi alle domande dei giornalisti. Ne va della compiutezza di un controllo democratico che è affidato anche alla nostra categoria e ai colleghi che ogni giorno raccontano e analizzano cosa accade nel nostro paese.
Il nostro mestiere è fatto di domande: sciocche, scontate, impertinenti, azzeccate. Questo ventaglio di possibilità deve rimanere l’abc della nostra professione e deve essere consentito in ogni circostanza.
La nota dell’Associazione stampa parlamentare
L’Associazione stampa parlamentare stigmatizza con forza quanto accaduto questa sera nella sala stampa di palazzo Chigi, al termine del vertice sulla nota di aggiornamento al Def.
I giornalisti sono stati convocati in tutta fretta, da alcuni dei portavoce degli esponenti di governo presenti, nella sala di palazzo Chigi dedicata alle conferenze stampa.
Con grande sorpresa e disappunto, però, al termine delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio e dei ministri, non è stato consentito porre alcuna domanda.
Un fatto grave, che non ha permesso ai giornalisti di svolgere appieno la loro funzione di informare su un provvedimento così rilevante e atteso, in Italia e in Europa, come la prossima manovra economica.
Ci auguriamo che episodi del genere non si ripetano, così da rendere possibile alla stampa di esercitare compiutamente il suo ruolo, in un rapporto dialettico e corretto con istituzioni e forze politiche.