Minacce, lesioni e soprattutto l’aggravante del 416 bis, l’associazione a delinquere di stampo mafioso.
Con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura di Bari si mette un primo punto fermo nella vicenda della collega, inviata speciale del tg1, Maria Grazia Mazzola.
La PM rileva che il pugno ad opera di una pregiudicata legata al clan Laera-Caldarola, appartenenti agli Strisciuglio e Mercante, non nasceva solo da un alterco o dal fastidio per una domanda molesta, nelle corde di chi vuole indagare e vuole raccontare l’esito delle inchieste giornalistiche ai cittadini, ma anche per una precisa pratica di controllo del territorio.
L’aggressione fisica condita da questa minaccia “Ehi! Non venire più qua che ti uccido” doveva essere di esempio perché in quel territorio di Bari non era ammessa l’intrusione di giornalisti ficcanaso.
La Procura offre sostanza a quanto Maria Grazia Mazzola ha sempre sostenuto in interventi e dichiarazioni pubbliche. La collega ha subito una vera e propria aggressione di squadrismo mafioso.
Stampa Romana denuncia a sua tutela e a tutela dei colleghi che indagano su attività mafiose le condizioni di lavoro di cronisti impegnati in un lavoro delicato di racconto di territori condizionati da interessi criminali e offre sostegno sindacale e legale alla collega del Tg1.