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Abete ha un solo obiettivo su askanews: ridurre gli organici – Il comunicato del Cdr di askanews

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IL COMUNICATO DEL CDR DI ASKANEWS 

 

L’editore di Askanews Luigi Abete e il management dell’agenzia mentono sapendo perfettamente che la realtà è ben diversa.

Oggi in una nota affermano che “non hanno mai interrotto il dialogo e la negoziazione con il Dipartimento” ma proprio ieri al tavolo Fieg, davanti alla delegazione sindacale e ai rappresentanti della stessa Federazione degli editori, l’amministratore delegato Daniele Pelli aveva ribadito che non riteneva possibile riprendere la trattativa con il Dipartimento per l’editoria per risolvere la questione del pregresso. Non è certamente il Cdr, quindi, che diffonde ‘notizie false che generano un danno per l’azienda’, come scritto avventatamente e forse involontariamente con effetto minatorio, nella nota diffusa oggi. Sorprende che l’azienda non abbia fatto cenno al tavolo Fieg a un prossimo incontro con il Dipartimento che, sostiene, era in programma da tempo, nonostante le sollecitazioni di tutta la delegazione sul punto. Prendendone atto ci aspettiamo che dall’azienda ci sia maggior senso di responsabilità rispetto a quello mostrato fin qui per la soluzione della vicenda.

L’ad, lo ricordiamo, ieri ha respinto due proposte avanzate responsabilmente dalla parte sindacale per affrontare l’attuale situazione di difficoltà dell’agenzia evitando un rischioso concordato preventivo e la richiesta di 27 esuberi. Questo schermandosi dietro una asserita “inevitabilità” di tali decisioni. Inevitabilità che nasconde soltanto la mancata volontà dell’editore di assumersi la propria responsabilità di imprenditore. Ma stia certo Abete che il Cdr e i giornalisti di Askanews metteranno in campo tutte le iniziative necessarie in tutte le sedi per far valere i propri diritti.

Abbiamo sperato fino all’ultimo che prevalesse nel confronto sindacale il senso di responsabilità da parte dell’azienda che edita askanews, dall’amministratore Daniele Pelli e dall’editore Luigi Abete, assente al tavolo.

Procedere verso il concordato preventivo, se è certamente un modo legittimo per difendere il capitale dell’azienda, diventa invece un problema grosso gestionale perché porta azienda e redazione in territori di altra natura, legati alla presenza di un Commissario e di un tribunale che diventano autentici gestori dell’azienda, senza troppe garanzie ad iniziare dalla tempistica del pagamento degli stipendi.

 

LA NOTA DI STAMPA ROMANA 

Abbiamo proposto all’azienda, per evitare il concordato e l’azzeramento del patrimonio, di mettere a frutto la dichiarata disponibilità della Presidenza del Consiglio a chiudere la vertenza sui milioni mancanti di pregresso con un accordo transattivo.
Il no ribadito e ripetuto ci fa pensare altro.

Il passaggio giudiziario serve ad Abete per raggiungere il suo vero obiettivo: ridurre l’azienda a una sessantina di redattori e con questi centrare gli obiettivi economici e finanziari. Se non si riesce a ridurre il corpo redazionale per le vie tradizionali (prepensionamenti, esodi incentivati ecc ecc) si ricorre alla minaccia del concordato.

L’arrogante indisponibilità a ragionare di altro è stata riscontrata anche in un altro passaggio delicato.

Abete sta lanciando la versione quotidiana del settimanale Internazionale. Avrebbe potuto ricollocare una parte di 27 esuberi nella nuova iniziativa editoriale alla luce anche di una partecipazione azionaria di askanews in Internazionale.

Non l’ha fatto e non lo vuole fare.

Anche alla luce di questi comportamenti l’esame al Ministero del Lavoro della cassa integrazione chiesta dall’azienda non potrà e non dovrà essere solo una verifica formale ma dovrà esaminare a fondo tutte le indisponibilità della dirigenza ad accettare una qualche forma di salvaguardia sociale e tutte le controproposte concrete avanzate dal Comitato di redazione e dalla delegazione sindacale rispetto al piano lacrime e sangue presentato dall’azienda.

Piano che fra l’altro mette a rischio la stessa capacità di askanews di stare sul mercato in modo credibile.

Stampa Romana resta a fianco dei colleghi e del comitato di redazione di askanews a sostegno di ogni loro iniziativa di lotta e mobilitazione.

Segreteria Associazione Stampa Romana

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