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Stati Generali dell’Editoria 2° fase: Agenzie informazione primaria. Le proposte Asr

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Documento Politico Sindacale sulla condizione attuale delle Agenzie di Stampa
L’Informazione primaria — quella fornita dalle agenzie di stampa – ha un ruolo essenziale nel sistema dell’informazione in Italia. Spesso il lavoro che esse svolgono viene sottovalutato e si tende a dare grande importanza al ruolo e ai commenti di giornali quotidiani e telegiornali. Ma sappiamo che al contrario grande parte dei contenuti che vengono offerti agli utenti ogni giorno nel nostro paese sono generati in prima istanza dal lavoro di cronaca e documentazione fornito dalle agenzie di stampa. Non c’è argomento — parliamo di notizie e fatti — che possa evitare il vaglio delle agenzie di stampa prima di diventare una notizia da scrivere o riportare sui media. Il valore dell’informazione primaria non è solo nella sua attendibilità, equilibrio e completezza ma anche nell’essere ogni giorno una piattaforma per veicolare notizie e commenti accessibile a tutti i soggetti e protagonisti della società italiana. Se c’è un media che svolge una funzione di preminente interesse pubblico è certamente l’Informazione primaria che accede a finanziamenti pubblici e che deve essere autonomo dal potere politico e in grado di offrire un’informazione di qualità.La gara europea per le agenzie di stampa del 2017, unico esempio del genere in Europa, contestata da uno sciopero unitario e compatto, oltre ad aver messo in ginocchio alcune realtà del settore, rischia di terremotare tutte le imprese che fanno informazione primaria in una competizione al ribasso dannosa per un’attività giornalistica cui dovrebbe essere invece riconosciuta un’utilità pubblica nel diritto dei cittadini di ricevere una informazione attendibile e di livello. Con la gara europea è passato il concetto che l’affidabilità delle notizie o il resoconto di quanto accade nel Paese sia fungibile come una qualsiasi merce. E’ passato il concetto che va benissimo il massimo ribasso che poi, di fatto, è stato messo in atto da diversi editori che hanno reagito cannibalizzandosi a vicenda e dando il via a una girandola di ricorsi e controricorsi mettendo le aziende e i loro lavoratori in una condizione di estrema incertezza. Non è stato messo in atto nessun paracadute per affrontare la delicata fase di transizione, nessun accorgimento per mettere al riparo gli organici delle agenzie coinvolte. Le situazioni di gravi crisi che riguardano pesantemente questo settoretestimoniano del fallimento di questo impianto. Due esempi per tutti, quelli di Askanews e del Velino, su cui riteniamo il governo debba intervenire con urgenza.La prima è per l’ennesima volta in regime di Cassa integrazione con 30 esuberi su 90 giornalisti professionisti ex articolo 1 dopo che l’organico era stato già pesantemente ridotto nel corso deglianni e in più l’editore ha aperto una procedura di concordato di fronte al tribunale fallimentare e l’agenzia rischia di chiudere per sempre.Il “Velino” vantava in organico 33 giornalisti ex art.1 e oltre 40 collaboratori prima che le convenzioni con la Presidenza del Consiglio fossero azzerate dalla Direttiva Lotti. Dopo la scelta di distribuire risorse secondo la logica del codice degli appalti, più adatta alla costruzione di viadotti che di informazione primaria, di giornalisti ne rimangono 17 e i collaboratori non esistono più.Anche perché nel frattempo la testata viaggia verso l’estinzione, con una cassa integrazione al 70% da quasi due anni.E’ dunque necessario approvare una legge di sistema che dia al comparto stabilità e certezze, affinché le agenzie di stampa possano svolgere il loro lavoro di primo presidio a tutela dell’informazione e del pluralismo. La riforma deve basarsi su parametri precisi: occupazionestabile e rispetto del contratto nazionale di lavoro, che la rincorsa al massimo ribasso mina dalle fondamenta, assetti proprietari trasparenti, qualità e innovazione del prodotto. Chiediamo che nelle more di una riforma complessiva non più rinviabile, questi principi vengano in tutti i modi garantiti e che le situazioni critiche generate dal bando europeo vengano affrontate.Muovendosi esattamente in questa direzione l’Associazione Stampa Romana e i Comitati di Redazione delle agenzie di stampa hanno elaborato una proposta di legge di sistema per il settoredell’informazione primaria fatta propria dal recente congresso della Fnsi a Levico e della ASR di fine febbraio. In sostanza si auspica il superamento dell’esperienza dei bandi che si è rivelata catastrofica e si chiede una riforma forte che riconosca alle agenzie di stampa la funzione di servizio di interesse pubblico che svolgono, ribadendone i punti essenziali: tutela e sviluppo dei posti di lavoro e certezza dei finanziamenti in proporzione agli occupati e alle specificità oltreché all’esigenza diassicurare una informazione primaria di qualità (almeno al livello delle risorse messe in campo tra il 2011 al 2016).
Documento approvato all’unanimità dalla Consulta dei Comitati di redazione e dalla Segreteria di Stampa Romana Disegno di legge per l’informazione primaria
Un’’informazione primaria pluralista, imparziale e verificata è necessaria al sano sviluppo del dibattito democratico. Nell’ottica di una difesa del bene dell’informazione, che è di pubblico interesse, è necessariointervenire sulla regolamentazione del servizio pubblico relativo alle agenzie d’informazione nazionali sulla base dei seguenti criteri.La presente legge si ispira ai principi fondamentali di cui all’art. 21 della Carta Costituzionale con particolareriferimento al principio costituzionale di informare e il diritto del cittadino di essere informato e ricevere notizie.La presente legge si ispira altresì sia alla libertà di manifestazione del pensiero come libertà di dare e divulgare notizie, opinioni e commenti sia dal punto di vista dei destinatari della manifestazione, come interesse generale, anch’esso protetto dall’art. 21 della Costituzione. Tale principio, infatti, in un regime di libera democrazia, implica pluralità di fonti di informazione, libero accesso alle medesime, assenza di ingiustificati ostacoli legali, anche temporanei alla circolazione delle idee e delle notizie.Le agenzie di cui alla presente legge accedono a un Fondo per l’informazione primaria secondo le modalità di seguito indicate,Articolo 1Si definisce agenzia d’informazione giornalistica di utilità pubblica un’impresa editoriale commerciale che raccoglie, verifica e pubblica notizie, fornendo a titolo professionale tutti gli elementi d’informazione raccolti da personale giornalistico, e quindi regolarizzato con contratto di lavoro giornalistico, che offra la propria attività in favore della pubblica amministrazione o altre aziende editrici di pubblicazioni registrate e che fatturi nel complesso alla prima ed alle seconde una percentuale superiore al 50% del proprio fatturato.Un’agenzia di stampa di utilità pubblica deve avere un corpo redazionale di almeno 50 giornalisti contrattualizzati ex art 1 con Contratto nazionale di lavoro giornalistico FNSI/FIEG a tempo indeterminato, al netto degli ammortizzatori sociali, con almeno 4 sedi regionali. Deve garantire la trasmissione per 365 giorni all’anno e per 16 ore al giorno. Deve garantire copertura ai principali eventi politici, sociali e culturali del paese, compresa l’informazione regionale, e fornire un’adeguata copertura degli avvenimenti esteri e dei fatti economici. Deve garantire una media settimanale di 3500 lanci. Il suo lavoro deve essere orientato sulla base dei principi di imparzialità, completezza dell’informazione e tempestività. Le agenzie di servizio pubblico specializzate in un settore specifico devono avere un corpo redazionale di almeno 20 giornalisti contrattualizzati ex art 1 con Contratto nazionale di lavoro giornalistico FNSI/FIEG a tempo indeterminato, al netto degli ammortizzatori sociali. Devono garantire la trasmissione per 250 giorni all’anno e per almeno10 ore al giorno. Devono garantire una media settimanale di 800 lanci. Il contributo pubblico per le agenzie di settore sarà attinto al fondo della legge 198/2016.Lo status di agenzia d’informazione di utilità pubblica viene assegnato su richiesta presentata dall’azienda editoriale al Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio e valutata da un’apposita commissione incaricata di stabilire se la richiedente rispetti i criteri su menzionati. Tale commissione è composta da undelegato del Presidente del Senato che la presiede, un rappresentante del Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio, un rappresentante del Ministero dell’Economia, un delegato del presidente della Camera, un rappresentante della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi), un rappresentante della Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg), un rappresentante dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, un magistrato indicato dalla Corte di Cassazione e un magistrato indicato dalla Corte dei Conti.La commissione fisserà entro il 31 dicembre il calendario dei principali eventi di rilievo istituzionale, sociale e culturale del paese da seguire nell’anno successivo. Le agenzie di servizio pubblico devono darne copertura certificando la presenza dei giornalisti.Lo status di agenzia d’informazione di utilità pubblica può essere revocato dalla medesima commissione se, su indagine avviata dal Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio, rilevi in qualsiasimomento la carenza dei criteri menzionati nei comma precedenti, fatto salvo il diritto dell’azienda sanzionata ad un’audizione in sede pubblica entro un mese dalla notifica del provvedimento.Per tutti i suoi atti la commissione può avvalersi di audizioni di rappresentanti delle agenzie d’informazione interessate, delle organizzazioni sindacali e datoriali, dell’Ordine dei Giornalisti.Articolo 2Le agenzie d’informazione di utilità pubblica non possono pubblicare all’interno dei loro prodotti informativi alcuna forma di pubblicità in favore di terzi, salvo prodotti immediatamente identificabili come redazionali a pagamento da non considerare nel numero minimo di lanci di cui all’articolo 1. La mancata osservanza di tale disposizione viene sanzionata con richiami scritti da parte della commissione di cui all’Art. 1 su proposta del Dipartimento all’Editoria della Presidenza del Consiglio. Il terzo richiamo implica la decadenza dallo status di agenzia d’informazione di utilità pubblica.Articolo 3È fatto assoluto divieto alle agenzie d’informazione di utilità pubblica di ricevere aiuti di stato da un governo straniero, fatta salva la possibilità di vendere i propri prodotti informativi anche a soggetti pubblici dipendenti da istituzioni o da governi stranieri. La mancata osservanza di tale disposizione viene sanzionata con richiami scritti da parte della commissione di cui all’Art. 1 su proposta del Dipartimento all’Editoria della Presidenza del Consiglio. Il terzo richiamo implica la decadenza, fatto salvo il diritto dell’azienda sanzionata ad un’audizione in sede pubblica entro un mese dalla notifica del provvedimento.Articolo 4Viene istituito un Fondo per l’informazione primaria al quale possono accedere le agenzie d’informazione di servizio pubblico. La dimensione di tale fondo viene stabilita triennalmente dalla commissione di cui all’Articolo 1 su proposta del Dipartimento all’Editoria della Presidenza del Consiglio, sentito anche il Ministero all’Economia. Non può essere inferiore alla media delle somme assegnate tra il 2011 e il 2016 dalla Presidenza del Consiglio e dai ministeri. Per questo atto è obbligatorio per la commissione unapreventiva audizione dei rappresentanti delle agenzie d’informazione di utilità pubblica e delle parti sindacali e datoriali.Il Fondo viene distribuito attraverso contratti di servizio triennali alle agenzie d’informazione di utilità pubblica proporzionalmente sulla base dei seguenti criteri: dimensione del corpo redazionale (fanno fede esclusivamente i rapporti di lavoro a tempo indeterminato di cui all’articolo 1), sedi distaccate in Italia e all’estero coperte da corrispondenti ex articolo 1 ai sensi del cnlg FNSI/FIEG, produzione multimediale. Un apposito regolamento della Commissione definirà il peso dei criteri,Articolo 5La firma dei contratti di servizio dà diritto alla consultazione da parte della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri delle informazioni prodotte dalle agenzie d’informazione di utilità pubblica.Tale diritto non osta alla possibilità per le agenzie d’informazione di utilità pubblica di firmare ulteriori convenzioni o contratti con le articolazioni dello Stato centrali e decentrate per forniture specifiche. Tali forniture ricadono comunque nell’ambito d’applicazione degli Articoli 2 e 3 della presente legge. Articolo 6La società editrice di un’agenzia d’informazione di utilità pubblica è tenuta a fornire alla commissione di cui all’Art. 1 piena visibilità della sua composizione societaria e delle partecipazioni in altre testate giornalistiche di coloro che detengono quote di capitale sociale/diritti di voto pari o oltre il 5% del totale.La società editrice di un’agenzia d’informazione di utilità pubblica è tenuta a informare la commissione di cui all’Articolo 1 di ogni trasferimento/cessione o promessa di trasferimento/cessione di almeno il 20% del capitale sociale o degli aventi diritto di voto nonché di ogni trasferimento o promessa di trasferimento dellaproprietà e del controllo della testata. Detta informativa dovrà avvenire entro un mese dall’effettivo accadimento.Le agenzie di cui alla presente legge devono essere dotate di un proprio codice di condotta che preveda, nel rispetto dell’art. 21 della Costituzione, la totale indipendenza dell’attività giornalistica e di informazione dalla proprietà o assetto proprietario delle medesime agenzie. Le aziende per garantire l’indipendenza del corpo redazionale dovranno costituire un Consiglio di Gestione con membri scelti tra personalità di comprovata autorevolezza. Il Consiglio di gestione nominerà il direttore.È causa di decadenza dallo status di agenzia d’informazione di utilità pubblica l’eventuale proprietà o il controllo societario di Stati stranieri o articolazioni di Stati esteri.Articolo 7La Commissione procede annualmente alla verifica dei requisiti, Le aziende dovranno comunicare entro un mese le modifiche degli organici e daranno conto della regolarità contributiva, previdenziale ed assistenziale. Qualsiasi variazione dei requisiti comporta la riparametrazione dei finanziamenti.
Documento approvato all’unanimità dalla Consulta dei Comitati di redazione, dalla Segreteria e dal Direttivo di Stampa Romana.
Relazione del segretario di Stampa Romana Lazzaro Pappagallo per le agenzie di informazione primaria.
Buongiorno a tutti,ci sembra importante che il calendario dei lavori per le aree tematiche inizi dalle agenzie di informazione primaria.Il ruolo delle agenzie di informazione primaria è essenziale per una serie di motivi.Ne identifico due incontrovertibili.Le agenzie rappresentano l’infrastruttura su cui corre il mondo dell’informazione certificato, quello che crea un argine alle menzogne, alle balle, alle fake news.Le agenzie non solo oggi rappresentano la conduttura principale dell’acquedotto informazione ma in molti casi, sono anche i veicoli esclusivi dei prodotti finali. In un momento di fortissima crisi dei modelli produttivi e dell’occupazione il lavoro fatto e finito dei colleghi delle agenzie è l’architrave che regge la costruzione di quotidiani, notiziari radio, telegiornali, siti di informazione.Questi ultimi anni sono stati anni molto complicati per il nuovo modello di affidamento del servizio: i bandi.Un meccanismo che abbiamo contestato in radice. Per la rilevanza costituzionale di quanto facciamo in base all’articolo 21 ma anche in base a un principio piùlargo contenuto nel secondo comma dell’articolo 3 che è la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale per la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori all’organizzazione del Paese.Aver equiparato una notizia a un pezzo di bitume o a un tombino ha violato quelle riserve costituzionali.Aggiungo altre due considerazioni: sono stati presentati come bandi europei quando in nessun altro Stato europeo esiste nulla del genere (anche se riconosciamo che in nessun altro Stato europeo esiste una pluralità di attori e di aziende come in Italia); i bandi per la loro natura sono stati aggiudicati anche in base a una offerta economica al massimo ribasso, cosa che compromette qualità del prodotto e tenuta occupazionale.Gli effetti su quest’ultimo versante sono tuttora evidenti: il primo luglio cessa l’attività o meglio potrebbe scattare la cassa integrazione a zero ore per cessazione di attività del Velino. Ricordo che l’editore del Velino ha iniziato una girandola di ricorsi ai giudici amministrativi per la violazione della libertà di impresa ex articolo 41 della Costituzione la cui soluzione, diciamo così, sono stati i bandi. Askanews ha pendente una richiesta di ammissione al concordato in continuità e sappiamo che l’azienda non ha ancora presentato agli organi competenti un piano per gestire la situazione mettendo a rischio un centinaio di posti di lavoro.Se ancora ci sono margini per i lavoratori di queste aziende chiedo ancora al Dipartimento di fare il possibile e anche l’impossibile per metterli in sicurezza.Ma, per dire, la stessa Ansa negli ultimi dieci anni ha quasi dimezzato il numero dei giornalisti. Sono numeri importanti.Stampa Romana rappresenta sindacalmente i quattro quinti dei colleghi che vivono e lavorano per le agenzie di stampa. Per questo abbiamo scioperato in modo compatto due anni fa. Sentivamo l’urgenza di intervenire prima che nascesse una nuova veste giuridica e la risposta unitaria del settore era la prova che avevamo visto giusto. Le cronache che vi ho rappresentato continuano a dirci che quella mobilitazione e quello sciopero erano sacrosanti.
AGENZIE DI UTILITA’ E DI INTERESSE PUBBLICO
Per la nostra proposta ci siamo rifatti al modello francese. La France Presse, unica agenzia territoriale, trova la cornice, uno statuto speciale, per la sua azione in una legge dello stato del 1957. Quella legge offre stabilità al sistema.L’unico attore transalpino è finanziato dallo Stato per 130 milioni di euro l’anno, più del doppio del denaro che affluisce all’intero sistema italiano.I colleghi sono 1600, anche in questo caso più del doppio di tutto il nostro settore. La strategicità della France presse, come elemento di politica estera e del sistema nazione, si ricava da un piccolo esempio: la grande soddisfazione due anni fa per aver ottenuto dalla BBC il servizio video a scapito della Associated Press.Torno a noi.Se il valore del bene informazione gestito dalle agenzie è un valore costituzionale la sua declinazione prima di arrivare agli atti amministrativi, a nostro avviso, deve avere un passaggio legislativo per via degli interessi generali in ballo. La legge potrebbe consentire un affidamento che non ricade sul modello dei bandi. Se l’informazione primaria è un bene pubblico, questo bene può essere gestito anche con una concessione. Il privato in questo senso diventa titolare di una pubblica funzione che esercita tramite la concessione, uno strumento amministrativo, in forza della legge da cui promana, molto meno rigido del bando senza le stesse logiche, tipo il massimo ribasso.Nella legge noi inseriamo alcuni concetti fondamentali:- la definizione di agenzia di informazione giornalistica di utilità pubblica, sia generalista sia specializzata;- Il rispetto tra i requisiti fondamentali dei contratti di lavoro, nella loro integralità senza dumping, e di un minimo di corpo redazionale e di lanci settimanali. La certificazione di questo ruolo con verifiche tecniche e amministrative indicando con esattezza gli eventi la cui copertura è considerata essenziale e strategica per il ruolo di agenzia di pubblica utilità;- La separazione tra informazione e commerciale;- Il divieto di aiuti da stati stranieri; L’accesso a un fondo appositamente costituito che non può essere inferiore a quanto speso dalla Pubblica Amministrazione nella media degli anni tra 2011 e 2016 e che sarà distribuito tenendo conto degli organici, della ramificazione territoriale, della produzione multimediale e quindi del cambio produttivo ineludibile;- Specifici contratti di servizio almeno triennali ( ricordo che la concessione amministrativa è configurata come concessione-contratto);- Trasparenza negli assetti proprietari e societari;- Statuto dell’impresa editoriale con consiglio di gestione per garantire autonomia e indipendenza dei giornalisti.Questa proposta è stata illustrata in Federazione nazionale della stampa e compresa in una mozione del recente congresso a Levico. E’ stata anche illustrata alla Federazione degli editori. E’ il frutto di un lavoro svolto insieme ai comitati di redazione del settore.Riteniamo che tutti questi elementi se organicamente sviluppati possano dare stabilità al settore, facendolo uscire da una logica di cannibalizzazione o di tendenza al ribasso ma anzi consentendo sviluppo, buona occupazione, ricambio generazionale, centralità informativa, cambiamento produttivo, presidio dell’interesse pubblico sviluppato dall’intero settore.

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