Era solo legittima critica politica quella contenuta in un articolo di Gianfranco Compagno pubblicato su Il Giornale del Lazio e nel quale si affermava essere falsa una notizia apparsa sul sito istituzionale del Comune di Aprilia, di cui era responsabile Massimo Giannantonio.
La notizia oggetto poi dell’articolo e dunque del successivo processo riguardava la “avvenuta partecipazione di Giannantonio al ritrovamento di resti umani di soldati britannici nel territorio di Aprilia, nel 2004”. L’articolo di Compagno, difeso dall’avvocato Antonio Feroleto, era molto critico circa il fatto che la “notizia pubblicata sul sito del Comune non corrispondeva al vero” e riportava le fonti “consentendo così a chiunque di leggere l’articolo, di valorizzare e significare l’attendibilità”.
Il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione in quanto “l’articolo appare espressione di critica politica, in questo intende censurare l’operato dell’amministrazione comunale che pubblicherebbe sul sito istituzionale notizie non vere a scopo propagandistico”. Il gip ha fatto proprie le argomentazioni del pm archiviando la querela.
Per la cronaca, secondo le interviste fatte dallo stesso Gianfranco Compagno, i resti dei soldati erano stati ritrovati della fanteria britannica erano stati ritrovati da Francesco e Fabio Broccoli sul loro terreno. Assolto altresì il direttore della testata, Bruno Iorillo, difeso dall’avvocato Giulio Vasaturo.