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Editoria: “Il Velino” cessa l’attività dal primo luglio 2019

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A più di vent’anni dalla nascita, l’agenzia di stampa si ferma. Ennesimo mancato accordo tra cdr e azienda. Per 17 giornalisti non resta che la cigs a zero ore.

L’agenzia di stampa “il Velino”, fondata il 3 novembre del 1998 da Lino Jannuzzi, Stefano De Andreis e Roberto Chiodi, il primo luglio 2019 cessa le attività. Ieri, 25 giugno, l’ultimo di una lunga serie di mancati accordi tra il cdr e S2Editori negli uffici della Regione Lazio.

Per 17 giornalisti (ed 1 poligrafico) la causale della cassa integrazione cambia: non più “per crisi aziendale” ma “per cessazione”. E la cigs diventa a zero ore per tutti, in vista del licenziamento previsto al più tardi il primo maggio 2020.

La redazione ribadisce al direttore/editore Luca Simoni di pagare subito tutte le mensilità arretrate e lo invita a passare (senza pretese) il testimone – ancor prima della cessazione attività che comporterebbe la perdita degli ultimi contratti in essere – a chi in queste ore si dovesse fare avanti per rilevare l’agenzia.

Diciassette giornalisti – che da anni invano lamentano una gestione scriteriata e l’assenza di piani editoriali e industriali – meritano, e lo hanno dimostrato sul campo, di avere un’altra chance. Così come lo merita la storia ventennale di questa agenzia. Qualora non si dovessero concretizzare le condizioni di cessione dell’agenzia, l’assemblea invita comunque Simoni a gestire da editore responsabile l’approdo ai licenziamenti collettivi. 

Il Cdr de Il Velino

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