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ASR: il nuovo sottosegretario Martella affronti con decisione le crisi del settore

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Il mondo del giornalismo vive da anni una crisi strutturale. Migliaia posti di lavoro persi, redditi da lavoro autonomo per migliaia di colleghi e colleghe al di sotto della soglia di povertà, leggi di sistema insufficienti a iniziare dal carcere per diffamazione al mancato recepimento della
normativa europea sul copyright, una riforma dell’Ordine non rinviabile che faccia coincidere ilgiornalismo ordinistico con quelli che lo praticano realmente nelle varie forme dentro e fuori le aziende editoriali.Sono alcuni dei temi presenti sul tavolo del nuovo sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all’editoria Andrea Martella al quale auguriamo buon lavoro.

Sono tre tuttavia le priorità più strettamente sindacali sulle quali solleciteremo la sua interlocuzione. Riunire la commissione sull’equo compenso e arrivare a una determinazione delle cifre rispettose della dignità e della giustizia del lavoro in linea con l’articolo 36 della Costituzione, dando seguito al vittorioso ricorso al Tar presentato da Stampa romana e da Assostampa siciliana.Congelare i tagli all’editoria finanziata dallo stato, non penalizzando così le cooperative autentiche, gli enti no profit e i giornali legati al territorio, mettendo mano a modifiche normative che impediscano l’uso di soldi pubblici ad opera di imprenditori privati.

La riforma del settore delle agenzie direttamente alle dipendenze “pratiche” del dipartimento presso la presidenza del consiglio. Un settore segnato da chiusure e profonde crisi aziendali in cerca di una cornice legislativa stabile in grado di garantire stabilità alle aziende e rilancio occupazionale. Tre punti che seguono una considerazione politica di fondo.

La nuova stagione riparta finalmente dall’idea che il settore dell’editoria deve essere sostenuto dallo Stato. Senza sprechi e senza ruberie ma con una solida regia industriale. Le risorse pubbliche spese in Italia per aiuti diretti e indiretti all’editoria sono al di sotto della media europea come certificato nei recenti Stati generali. In questo sarà necessario per le parti sociali che le forze della nuova maggioranza si muovano compatte senza distinguo.

Se l’ambizione fosse ancora più alta riscrivendo la 416 per creare nuova occupazione o per risolvere la questione esodati e la legge di riforma della Rai sarà necessario coinvolgere tutte le forze democratiche elette in Parlamento. 

Segreteria Associazione Stampa Romana
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