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Bruno Vespa: esposto all’ordine dei giornalisti e ai vertici Rai della cpo Stampa Romana

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Intervista di Vespa a Lucia Panigalli viola Testo Unico Giornalisti e Codice Etico Rai.


La Commissione Pari Opportunità di Stampa Romana presenta formale esposto al Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio e alla Rai Radiotelevisione Italiana nelle persone del presidente Marcello Foa e dell’amministratore delegato Fabrizio Salini

Prot.: 374

Al Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio

Raccomandata a Mano

All’Amministratore delegato Rai Fabrizio Salini

PEC: raispa@postacertificata.rai.it

Al Presidente Rai Marcello Foa 

PEC: raispa@postacertificata.rai.it

La Commissione Pari Opportunità di Stampa romana, riunitasi in seduta il 18 settembre 2019, espone quanto segue:

  • Il 17 settembre 2019 andava in onda su Rai 1 una puntata del programma “Porta a Porta”;
  • Nel corso della puntata il conduttore e collega Bruno Vespa intervistava Lucia Panigalli, sopravvissuta al tentativo di femminicidio per mano dell’ex compagno;
  • Condannato a 8 anni e sei mesi, durante la detenzione commissionava a un compagno di cella l’assassinio della signora Panigalli;
  • Denunciato dal compagno di cella, l’ex compagno della signora Panigalli, veniva processato e assolto;
  • Lucia Panigalli  vive da allora nel terrore di perdere la vita nonostante le sia stata assegnata una scorta;
  • Nel corso dell’intervista, Bruno Vespa  – attraverso le domande poste e le ripetute risatine a corredo – ha violato alcuni dei principi base individuati dalla Rai nel suo Codice etico, che richiede in particolare  “il rigoroso rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti e di tutti gli operatori del servizio pubblico, i quali sono tenuti a coniugare il principio della libertà con quello di responsabilità nel rispetto della dignità della persona”
  • L’intervista viola anche alcuni articoli dell’Allegato 1 del Testo Unico dei Doveri del Giornalista: in particolare quelli che riguardano la tutela della dignità della persona (art. 8) e la tutela al diritto alla non discriminazione (art.9).

Ci riferiamo, nel dettaglio, ad alcune delle affermazioni fatte da Bruno Vespa nel corso dell’intervista e che contribuiscono alla “vittimizzazione secondaria”(vietata dalla Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013)  di Lucia Panigalli, presentata come una donna “fortunata” che ha scampato un pericolo.

  •  “Lei è protetta: non corre rischi”
  • “Diciotto mesi sono un bel flirtino” 
  • “Ma era così follemente innamorato da volerla dividere solo con la morte?”
  • “Lei aveva una nuova relazione?”
  • “L’ha violentata?”
  • “Lei è protetta; l’aggressore ha il divieto di avvicinarsi; più di questo non si può fare”.
  • “Quanto è durato il vostro amore?” (la domanda arriva dopo che Panigalli aveva appena osservato: “Quando sento associare la parola amore a quello che mi è successo, inorridisco”)
  • “Però se avesse voluto ucciderla l’avrebbe uccisa”

Per queste ragioni – anche alla luce del Manifesto di Venezia che recepisce le raccomandazioni del Consiglio d’Europa sulla Prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica ratificata dall’Italia – 

Chiediamo

  • Al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, di adottare i provvedimenti del caso;
  • Alla Rai Radiotelevisione Italiana di valutare l’intervista di Bruno Vespa alla signora Lucia Panigalli, andata in onda il 17 settembre 2019 all’interno di “Porta a Porta”, alla luce del suo codice etico.

Roma, 18 settembre 2019

Commissione Pari Opportunità di Stampa Romana

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