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Siai: Yard continua a chiedere il canone di locazione a chi l’ha già pagato

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Roma, 18 novembre 2019 – Ancora errori, ancora un’assurda caccia a inquilini che morosi non sono. Yard, la società che ha soppiantato gli uffici immobiliari dell’Inpgi nei rapporti con le famiglie che vivono negli immobili dell’Istituto di previdenza dei giornalisti, in dieci mesi e mezzo di operatività non è riuscita ancora a mettere a posto il suo sistema informatico. E così ha nuovamente inviato lettere con l’avviso di morosità a inquilini che avevano regolarmente pagato l’affitto.

 All’inizio di agosto, il Siai aveva già denunciato su questo sito le minacciose lettere di disdetta, con invito a “lasciare la casa libera da ogni persona e cosa”, giunte a inquilini che avevano regolarmente diritto al rinnovo contrattuale, e Investire, la società di gestione del Fondo immobiliare Inpgi, su nostra richiesta era intervenuta ad ammettere l’errore. Ai primi di settembre le missive di morosità a inquilini che pagavano il canone con tanto di Rid bancario.

E, dopo la denuncia del Siai, la promessa che un errore del genere non si sarebbe più verificato. Mai dire mai: incredibilmente, anche adesso l’errore si è ripetuto: altre lettere di morosità sono giunte a famiglie in regola. Ma che sistema informatico è mai, quello di cui Yard si serve? E perché nulla del genere si era verificato prima, quando erano gli uffici immobiliari dell’Inpgi a curare i rapporti con le famiglie?

Stavolta, in ogni caso, Yard ha chiesto scusa. In una lettera pervenuta in questi giorni ai presunti morosi, Paolo Orlando, direttore Property Yard Spa, ha scritto testualmente: “Con riferimento a quanto in oggetto, vi segnaliamo che nell’ultima fattura inviata, relativa al mese di novembre 2019, a causa di un errore del sistema informatico – che abbiamo già provveduto a risolvere – potrebbe essere presente un avviso di mancato pagamento di canoni riferiti a mesi precedenti di cui vi preghiamo di non tenere conto. Nello scusarci per l’inconveniente porgiamo distinti saluti”.

Dopo i ripetuti errori della scorsa estate, avevamo chiesto all’Inpgi in che modo sia stata reclutata la Yard, e per quale ragione. La risposta, indiretta e incompleta, è stata affidata alla newsletter “Inpgi Notizie” del 14 ottobre scorso. Vi si riportava che la società è stata individuata da Investire “sulla base di un’apposita gara selettiva, nell’ambito dell’autonomia operativa alla stessa Investire riservata per il ruolo rivestito di gestore del Fondo e improntata a criteri di efficienza, parametrata sui benchmark del settore di riferimento”.

Inpgi notizie informava poi che “il nuovo service – Yard Srl (ma Srl o Spa? ndr) – nell’ambito dello schema negoziale definito dalle parti, ha assunto su di sé, fra l’altro, l’onere di fornire il sistema informatico gestionale di supporto allo svolgimento dei processi amministrativi, anche per quanto riguarda quelle fasi demandate agli uffici dell’Inpgi”. Tutto chiaro, tutto trasparente?

A proposito di trasparenza, quel numero di Inpgi Notizie ha evitato di informare i lettori della sentenza n.11793 pubblicata l’11 ottobre 2019 dal Tar del Lazio, che ha consentito agli iscritti l’accesso agli atti nella vicenda delle dismissioni del patrimonio immobiliare, e tanto meno ha dato fino ad oggi notizia della prima richiesta di accesso agli atti, inviata il 22 ottobre scorso alla presidente dell’Inpgi Marina Macelloni da Corrado Giustiniani, presidente del Siai. Della vicenda “accesso agli atti” torneremo presto a parlare.

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