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Prepensionamenti: una minestra riscaldata è una ricetta sbagliata

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La prima lettura del dispositivo normativo sui prepensionamenti suscita perplessità e sconcerto.

Le misure per l’uscita anticipata dal lavoro di colleghi e colleghe tra il 2020 e il 2027 finanziate ogni anno per sette milioni, riproduce vecchie ricette di ristrutturazioni editoriali, questa volta in salsa digitale, che non ci hanno portato da nessuna parte, avendo solo l’effetto di restringere il perimetro dell’occupazione e affondare l’Inpgi.

Se è giusto collegare le uscite a nuovi ingressi è sbagliato proporre un rapporto di un ingresso ogni due uscite (anche se migliore dell’1/3 esistente) ed è sbagliato vincolarle ad assunzioni di under 35.


Sappiamo che quasi tutti i precari che lavorano nelle redazioni sono più anziani. Condanneremo così una intera generazione di colleghi ad un destino inesorabile.
Sarebbe corretto solo il rapporto un ingresso per ogni uscita.

Rilanciamo le preoccupazioni lanciate dalle consulte dei cdr di Stampa Romana e della Fnsi sui prepensionamenti e chiediamo alle forze politiche di modificare la rotta e cambiare il provvedimento se vogliamo dare prospettiva e futuro al
nostro settore.

Segreteria Associazione Stampa Romana

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