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La denuncia di Barbara D’Amico: ridiamo dignità ai collaboratori

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La collega Barbara D’Amico ha indicato l’ingombrante elefante nella stanza che in molti fingono di non vedere.

15 euro lordi per un pezzo online sul Corriere della Sera sezione Nuvola del lavoro, con un taglio del 25% rispetto all’accordo precedente per di più reso palese solo in ‘busta paga’ e senza previa comunicazione. Così ha denunciato la giornalista freelance su Twitter e Facebook.

A lei va la massima solidarietà. Compensi bassissimi, zero diritti, poche tutele, scarso riconoscimento del lavoro. È lo scenario che vivono molti colleghi impiegati in grandi e piccole realtà editoriali alcune delle quali hanno beneficiato o beneficiano dei fondi pubblici o della legge 416. Così mentre si parla di argomenti importanti come l’avanzare della crisi, la necessità di una maggiore qualità informativa e di fake news, il tema del lavoro giornalistico depauperato rimane troppo spesso silente o peggio inascoltato.

La testimonianza di D’Amico ha acceso una luce su una realtà dove la dignità – dei compensi, del ruolo del collaboratore – va messa al primo posto. Invece spesso occupa la penultima posizione tra i fattori che contribuiscono alla vitalità, alla professionalità e alla sostenibilità del settore. Il recente avvio dei lavori della Commissione sull’equo compenso giornalistico è una buona notizia e auspichiamo che si arrivi presto all’individuazione di un parametro che dia una via d’uscita dallo sfruttamento che tanti colleghi vivono sulla propria pelle.

Come ci auguriamo che la D’Amico riprenda la collaborazione con il Corriere della Sera e che la sua testimonianza possa essere rilevante per tutto il dibattito sulla categoria. 

Segreteria ASR

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