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Generazione Hikikomori: Anna Maria Caresta presenta libro giovedì 30 gennaio alle 17

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Cari colleghi e care colleghe,
i cambiamenti tecnologici in atto non hanno effetto solo sulla comunità dei giornalisti.Alcune “fratture”  si realizzano nella società a livello generazionale.

I giovani, spaventati da una serie di difficoltà nell’accesso alla scuola, alle professioni, in una società molto competitiva scelgono a volte di ritirarsi nel loro guscio, di non uscire di casa, di recludersi in compagnia di smartphone e videogiochi.

E’ avvenuto e sta avvenendo in Giappone dove esiste un nome preciso per indicare questa generazione perduta: gli hikikomori.Anna Maria Caresta, collega della redazione Cultura del Giornale Radio Rai, è andata in Giappone, ha incontrato giovani, operatori scolastici e sanitari e li ha messi in parallelo con fenomeni analoghi esistenti nel nostro paese, scrivendone in Generazione Hikikomori (editore Castelvecchi).

PRESENTAZIONE-30-gennaio

Ne parleremo a Stampa Romana giovedì 30 alle 17, presentando il libro, in compagnia di Salvatore Grimaldi, pediatra, neuropsichiatra infantile, psicoanalista Aipsi-Ipa per bambini e adolescenti, Francesco Panto’, il primo italiano ad aver ottenuto licenza medica giapponese, specializzando in psichiatria presso il policlinico universitario Keio, Tokyo, esperto di psichiatria sociale e sindromi culturali, tra le quali Hikikomori, Antonella Anichini e Elena Raino‘, neuropsichiatre infantili all’ospedale Regina Margherita di Torino.Introduce Lazzaro Pappagallo, segretario ASR.

Modera Antonio Moscatello, collega di askanews, profondo conoscitore delle dinamiche sociali del Giappone.

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