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Linee guida su emergenza coronavirus per cdr, fiduciari, giornalisti e operatori dell’informazione

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Cari colleghi e care colleghe,

il coronavirus sta impattando in modo concreto e importante sul nostro paese e sulle vite dei nostri cittadini.

Tutto il sistema dell’informazione nazionale e locale in questi giorni è impegnato in modo sostanzialmente meritorio nel coprire le cronache, le segnalazioni, i punti di forza e le criticità del sistema paese alle prese con questa emergenza sanitaria.

I testi che devono guidare l’azione dei colleghi, di tutti i colleghi, dipendenti e freelance, sono quelli licenziati dal Governo con il recente Decreto Legge numero 6, dal Ministero della Salute, dalle Regioni coinvolte, dalle autorità sanitarie a iniziare dall’Istituto Superiore di Sanità per scendere alle organizzazioni che rappresentano l’Ordine dei medici e i medici di famiglia, dalle Autorità di Pubblica Sicurezza.

Crediamo sia utile far pervenire a tutti i colleghi e tramite i comitati di redazione alle aziende alcune indicazioni stringenti su come agire a garanzia della comunità dei giornalisti e delle giornaliste, del loro diritto/dovere di informare in condizione di sicurezza sanitaria.

Il riferimento normativa è l’art. 2087 del Codice Civile: “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.

La Cassazione interpreta recentemente (sentenza 8911/2019) in modo dinamico, concreto e totalmente riconducibile al datore di lavoro l’obbligo a predisporre un ambiente di lavoro idoneo alla protezione del bene fondamentale della salute, in raccordo con la prestazione lavorativa. 

Questi sono i riferimenti normativi e giurisprudenziali essenziali ed aggiornati. 

La normativa d’urgenza introdotta ieri dallo Stato ha stabilito il divieto di accesso nei Comuni focolaio colpiti dal contagio da coronavirus, obbligando le autorità competenti ad adottare ogni misura di contenimento adeguata e proporzionale all’evolversi della situazione epidemiologica.

Di conseguenza la questione della sicurezza degli operatori e delle operatrici dell’informazione (incluse troupe radiotv, service, ecc ecc) si pone, allo stato, unicamente per l’invio in aree nell’ambito delle quali non vige alcun provvedimento restrittivo, ma che in quanto limitrofi alle aree interdette risultano “pericolose” o, comunque, a rischio.

Considerata la delicatezza della questione e anche l’evoluzione del quadro sanitario da un punto di vista territoriale è opportuno che, qualora da parte dell’azienda venga disposto l’invio del giornalista nelle predette aree, il collega chieda di conoscere le misure di sicurezza adottate dall’Azienda per la salute propria e dei propri familiari, inviando tale richiesta anche al comitato di redazione o al fiduciario di redazione, perché l’eventuale rifiuto della prestazione da parte del giornalista passi per un vaglio sul piano sindacale.

Invitiamo altresì le aziende a informare i lavoratori e le rappresentanze sindacali dei giornalisti, comitati di redazione e fiduciari, sulle regole che sono state adottate nel caso del coronavirus.

L’ASR ed i suoi legali sono comunque a disposizione degli iscritti per valutare casi concreti.

???? Leggi la Gazzetta ufficiale su COVID – 19

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