Per affrontare una stagione che si preannuncia particolarmente difficile per i giornalisti, stretti tra un contratto da rinnovare, editori sempre più agguerriti e oggettiva crisi e trasformazione del sistema editoriale, un sindacato che voglia essere unitario ed efficace ha bisogno di attenersi, soprattutto al proprio interno, a codici di comportamento precisi. Tra i quali rispetto, lealtà, correttezza di comunicazione.
Esiste un vincolo di solidarietà da ricostruire al più presto. E cresce l’esigenza di un dialogo basato sul confronto delle idee certo ma ancor più sulla capacità di ascoltare tutte le voci presenti per poi giungere a sintesi sindacale.
Combattere la rivoluzione che avviene nella nostra professione pensando che vada difesa solo la propria idea di sindacato e per questo denigrando e diffamando chi ipotizza o percorre nell’ interesse della categoria strade diverse, non è più accettabile. E chi lo fa o lo ha fatto sarà chiamato a risponderne.
I colleghi sono stanchi e abbastanza disgustati da questi atteggiamenti e da tempo si sono allontanati dalla vita sindacale fuori e dentro le redazioni. Ma per rispondere agli attacchi degli editori e di un sistema che nel suo complesso vuole eliminare la libera informazione, occorre l’impegno di tutti noi e di tutti i colleghi, dai più motivati ai più scettici, dai precari ai più tutelati.
Direttivo ASR
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